“Abbiamo pochi studenti svantaggiati e con cittadinanza non italiana”, è bufera su un Liceo. La Dirigente: “Dati Invalsi estrapolati fuori contesto”

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Il Liceo Torricelli Ballardini di Faenza ha recentemente suscitato una vivace discussione sui social media a seguito della pubblicazione sul proprio sito, insieme all’elenco degli indirizzi offerti dall’istituto, di una descrizione che enfatizzava la composizione socio-economica degli studenti. La descrizione indicava che la maggior parte degli studenti proveniva da un contesto socio-economico medio-alto, con una bassissima percentuale di studenti provenienti da famiglie svantaggiate o con cittadinanza non italiana.

Reazioni della comunità

Questa presentazione ha scatenato reazioni infuocate sui social, con ex studenti, insegnanti e utenti che si sono dissociati da quella che è stata  percepita come una descrizione elitaria e escludente. Molti hanno sottolineato che l’istruzione dovrebbe essere accessibile a tutti gli studenti, indipendentemente dal loro background socio-economico o nazionalità, riflettendo il principio di equità educativa.

Risposta della Dirigenza

La dirigente scolastica del Liceo ha prontamente risposto alle critiche, negando qualsiasi intenzione di classismo e rimuovendo immediatamente la descrizione controversa dal sito. Ha spiegato che le informazioni erano state prelevate automaticamente da documenti più ampi e complessi che riguardavano le prove Invalsi, risultando fuorvianti quando estratte dal loro contesto originale. Ha inoltre sottolineato il carattere inclusivo e multiculturale della scuola. “Aggiornando le pagine del sito – ha dichiarato – nel caricare informazioni sono state prese in maniera automatica alcuni stralci di documenti del liceo che, estrapolati dal contesto di un documento organico e più complesso, si presentano fuorvianti. Il testo inserito in presentazione riprende dati statistici dell’Invalsi

La dirigente ha anche chiarito che l’aggiornamento del sito faceva parte di un’iniziativa più ampia finanziata dai fondi per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, in linea con le direttive ministeriali. Tuttavia, il testo inserito era basato su dati statistici che, sebbene accurati, non riflettevano adeguatamente lo spirito e i valori dell’istituto.

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