“Abbiamo investito anni e sacrifici, ora siamo scavalcati”, a Bari docenti di sostegno si inginocchiano davanti ad una chiesa: “Fateci la grazia”

Una ventina di docenti si sono inginocchiati davanti ad una chiesa di Bari per implorare un’opportunità: poter insegnare sostegno senza essere surclassati da chi ha ottenuto l’abilitazione all’estero, pagando profumatamente per corsi di dubbia validità.
Come riportato da La Repubblica, i manifestanti, dopo aver superato le tre prove del TFA, frequentato corsi di formazione ogni weekend e sopportato innumerevoli sacrifici, si sentono ora beffati da un sistema che sembra premiare chi ha maggiori disponibilità economiche. La loro accusa è rivolta al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e a una scuola pubblica che, a loro dire, starebbe diventando sempre più elitaria.
“Tre tentativi per il TFA, ora niente incarico”: le storie di chi protesta
“Ho cinquant’anni,” racconta una docente, “ho tentato il TFA sostegno per ben tre volte prima di riuscire a superarlo. E ora? Nessuna scuola mi ha chiamata. Un’altra specializzanda rincara la dose: “Tre anni per accedere al TFA, un anno di lezioni in presenza, lontana dalla mia famiglia, esami su esami… e alla fine nemmeno un incarico. Sono stati inseriti in graduatoria prima di me coloro che hanno ottenuto il titolo all’estero.”
Una doppia opportunità si profila all’orizzonte per gli aspiranti docenti di sostegno: i percorsi di specializzazione organizzati da INDIRE e il decimo ciclo del TFA sostegno potrebbero partire contemporaneamente in primavera. Il Ministero punta a formare fino a 50.000 insegnanti specializzati per il prossimo anno scolastico.
L’articolo 6 della Legge 106/2024 prevede percorsi INDIRE dedicati a docenti con almeno tre anni di servizio su posti di sostegno negli ultimi cinque, sia nelle scuole statali che paritarie. Per accedere, sarà necessario completare almeno 30 CFU entro il 31 dicembre 2025. La stessa legge introduce anche percorsi straordinari rivolti a coloro che hanno conseguito un titolo di specializzazione sul sostegno all’estero. I docenti, in attesa di riconoscimento del titolo in Italia, potranno iscriversi ai percorsi INDIRE, rinunciando però a eventuali contenziosi in corso.
Resta da vedere se i tempi previsti saranno rispettati e se la doppia offerta formativa riuscirà a soddisfare le esigenze del sistema scolastico e le aspettative dei futuri docenti di sostegno.