A settembre a scuola con il caldo: “Invertire e fare le gite a inizio anno per conoscere il territorio”. La proposta di un insegnante
Invertire quello che di solito si fa, a settembre studio tradizionale in classe e da maggio in poi uscite di istruzione: è la proposta di Giuseppa Campanella, insegnante palermitana in quiescenza. “Nonostante non entri più in classe, ricordo il disagio vissuto dagli alunni e di noi insegnanti per il caldo che qui a sud si prolunga fin dopo settembre. Già in servizio immaginavo che a settembre si organizzassero lezioni al mare (qui fino ad ottobre si sta benissimo)” dice la docente alla nostra redazione.
La proposta dell’insegnante: “Nelle prime due settimane di lezioni o più (notoriamente ad orario ridotto) il consiglio d’Istituto, i provveditori e perché no il Ministero diano facoltà agli insegnanti di organizzare visite guidate alla conoscenza del territorio sia geografico (studio di ambienti: mare, laghi, fiumi…) che botanico (orto botanico) e zoologico (agriturismo); Culturale: musei, teatro lirico o di prosa; etnografico: con usi e tradizioni…; amministrativo comunale politico….”.
“L’uscita da effettuare in pullman, rigorosamente con aria condizionata” precisa.
“Gli alunni saranno invitati a preparare domande per interviste soprattutto nei luoghi di cultura in cui i/le direttori/rici diano tutte le informazioni anche sui personaggi illustri della propria città. E sempre gli alunni dovranno occuparsi di prendere più informazioni possibili che poi nel corso dell’anno scolastico potranno sviluppare, approfondire e farne degli elaborati scritti corredati da foto o altro”.
“Sono certa – conclude l’insegnante – che gli alunni sarebbero molto favorevoli a tale didattica e anche i genitori che solitamente sono al lavoro e quindi non possono materialmente pre-occuparsi dei figli. Quindi non una scuola posteggio-figli ma una scuola che sappia vivere il territorio con le sue potenzialità anche per il futuro inserimento nel lavoro”.