A scuola solo libri di testo certificati sulla parità di genere: troppi uomini protagonisti (tra valorosi cavalieri e dotti saggi) e troppe donne in ruoli tradizionali (insegnanti e infermiere)

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Una ricerca risalente al 2010 e condotta da Irene Biemmi, ha analizzato un campione di libri scolastici pubblicati da dieci case editrici subito dopo l’introduzione del Codice POLITE. I risultati hanno mostrato che, nonostante l’adesione formale al codice, molti testi continuavano a veicolare rappresentazioni stereotipate e squilibrate dei ruoli di genere. Nei testi analizzati, i protagonisti maschili erano numericamente quasi il doppio rispetto a quelli femminili e le professioni rappresentate erano 92 per gli uomini contro 13 per le donne, con queste ultime spesso limitate a ruoli tradizionali come insegnanti o infermiere.

Un ulteriore studio del 2016, condotto da Cristiano Corsini e Irene Scierri, ha rilevato che la presenza di stereotipi di genere nei libri di testo non solo persisteva, ma in alcuni casi era addirittura aumentata rispetto al passato.

Andiamo con ordine, cos’è il codice POLITE

Nel 1999, il Consiglio del settore editoriale educativo dell’Associazione Italiana Editori ha elaborato il Codice di autoregolamentazione “Pari opportunità nei libri di testo”, noto come POLITE, con l’obiettivo di promuovere una rappresentazione equilibrata dei generi all’interno dei materiali scolastici. Tale documento è stato concepito come uno strumento di indirizzo per gli editori impegnati nella produzione di contenuti didattici, nella prospettiva di rimuovere stereotipi di genere ancora presenti nei testi adottati nelle scuole italiane.

Il codice nasce dalla constatazione che la scuola non può essere neutra rispetto alle dinamiche culturali e sociali che si riflettono nei materiali utilizzati per l’apprendimento. La rappresentazione squilibrata dei ruoli maschili e femminili, la marginalizzazione delle figure femminili nella storia, nella scienza e nella vita pubblica, o l’associazione sistematica di certi ruoli o comportamenti a un solo genere costituiscono elementi che influiscono sulla percezione di sé e degli altri da parte degli studenti.

Principi ispiratori e criteri di applicazione

I contenuti del Codice POLITE si basano su una serie di principi ispiratori:

  • rappresentazione paritaria di donne e uomini nei ruoli familiari, professionali, sociali e culturali;
  • visibilità delle donne nella storia e nella cultura, valorizzando il contributo femminile nei diversi ambiti del sapere;
  • linguaggio rispettoso delle differenze, evitando forme espressive che rafforzano discriminazioni o stereotipi;
  • attenzione alle immagini, affinché non veicolino una visione sessista o riduttiva dei soggetti rappresentati.

Questi principi devono essere declinati in modo trasversale all’interno dei contenuti testuali, delle immagini, delle esercitazioni e degli esempi presenti nei libri scolastici. L’obiettivo è quello di educare gli studenti alla parità, al rispetto e all’inclusione.

Attuazione normativa nel sistema scolastico

Con l’approvazione del DDL S. 943 attualmente in VII commissione al senato, il rispetto delle indicazioni contenute nel Codice POLITE diventerà obbligo per gli istituti scolastici. L’articolo 6 del disegno di legge prevede che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, le scuole adottino esclusivamente libri di testo accompagnati da un’autodichiarazione delle case editrici che ne certifichi la conformità al codice.

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