A scuola senza smartphone. L’esperienza di un liceo a Torino: “Cellulare fonte di distrazione dalle attività didattiche e alienazione dai rapporti interpersonali”
Il Liceo Scientifico “Alessandro Volta” di Torino ha avviato un progetto pilota di grande interesse: l’eliminazione degli smartphone dalle aule del biennio per l’intera mattinata scolastica.
Dall’inizio di questa settimana, gli studenti delle 18 classi prime e seconde hanno dovuto lasciare i propri telefoni cellulari, smartwatch e altri dispositivi elettronici in armadietti appositamente installati in ogni aula. Come segnala il Corriere della Sera, la decisione, presa dal consiglio d’istituto a inizio anno, mira a contrastare la distrazione in classe e a promuovere una maggiore interazione sociale tra gli studenti.
La circolare interna della scuola definisce gli smartphone una “fonte di distrazione dalle attività didattiche e alienazione dai rapporti interpersonali”, sottolineando come gli alunni del biennio tendessero a trascorrere gli intervalli incollati ai propri dispositivi, senza interagire con i compagni. Per garantire l’efficacia del progetto, è stato redatto un regolamento specifico che disciplina la consegna e la custodia dei dispositivi. Ogni mattina, gli studenti consegnano i propri device al docente della prima ora, il quale li riporrà nell’armadietto di classe, chiuso a chiave. Le chiavi vengono custodite dalle collaboratrici scolastiche e poi in presidenza fino alla fine della mattinata.
Il regolamento prevede anche sanzioni per chi non rispetta il divieto, che vanno da una semplice nota disciplinare a un servizio di volontariato pomeridiano in caso di recidiva. La preside Maurizia Basili, pur consapevole delle criticità del sistema (“non è un sistema molto comodo”), si dice fiduciosa e sottolinea l’importanza dell’iniziativa: “Il primo giorno è andato bene, vedremo come andrà nei prossimi. Si sa che tenere i telefoni nello zaino non garantisce che non vengano usati”.