A scuola fino a luglio in Trentino, docenti protestano. La Lega attacca: “Fa comodo stare a casa pagati senza lavorare ma è un servizio utile gradito alle famiglie”

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La giunta provinciale di Trento ha stabilito un calendario di undici mesi per la scuola dell’infanzia a partire dall’anno scolastico 2023/2024. Nei giorni scorsi ci sono state proteste da parte degli insegnanti. Proteste commentate duramente da un consigliere comunale della Lega.

Il consigliere della Lega e vicepresidente del Consiglio Regionale Roberto Paccher, in un recente intervento su Trentino Tv, ha attaccato infatti i docenti che si sono fatti sentire sul tema.

Si tratta di un servizio utile peraltro gradito dalle famiglie – dice Paccher -. Babysitteraggio? Io le chiamo scuse per non lavorare nel mese di luglio. Sembra che ogni anno ci sia una scusa diversa per non lavorare durante quel mese. Il primo anno si era tirato fuori il problema sicurezza, poi altri ancora”, ha aggiunto il leghista, che rincara la dose: “fa comodo agli insegnanti stare a casa il mese di luglio, pagati, senza lavorare. Noi riteniamo che, visto che percepiscono uno stipendio, è opportuno che vadano a lavorare”.

Dopo le dichiarazioni del consigliere della Lega arriva la risposta sindacale: “Respingiamo al mittente questa narrazione, utile solo a offendere il corpo insegnante, svilendo il ruolo educativo che lo contraddistingue. Siamo offesi e chiediamo pubbliche scuse. Paccher esprime un giudizio negativo verso chi sta legittimamente manifestando il proprio dissenso”, fa sapere la Cisl.

A scuola fino a Luglio, calendario scolastico di 11 mesi in Trentino: dal 2024 è realtà per l’Infanzia

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