A scuola come nel calcio, Raffaele Morelli propone il ritiro per chi prende brutti voti: “Se ogni alunno avesse i propri tifosi si impegnerebbe di più”

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Lo psicoterapeuta Raffaele Morelli, intervenuto a Radio 101, ha proposto una rivoluzione nel sistema di valutazione scolastico. “I voti andrebbero aboliti”, ha affermato, sottolineando come un’insufficienza possa rovinare la giornata di uno studente.

Al posto dei numeri, Morelli suggerisce l’utilizzo di “frasi” che descrivano il percorso di apprendimento. Per i ragazzi che non raggiungono gli obiettivi, lo psicoterapeuta propone un “ritiro”, simile a quanto avviene nel calcio. “Se ogni alunno avesse i propri tifosi si impegnerebbe di più”, ha aggiunto, immaginando uno scenario in cui l’incoraggiamento e il sostegno siano al centro dell’esperienza scolastica.

L’intervento di Morelli a Radio 101 è stato un mix di provocazioni e aneddoti curiosi. Dalla presunta abitudine di un giovane Donald Trump di portare gatti in classe per ottenere buoni voti, al tormentone “Sai, sai, sai” con cui Piero Pelù avrebbe risposto ai genitori che gli chiedevano i suoi risultati in musica, fino alla singolare “rivisitazione” di Alberto Angela intento a mummificare i professori.

Non è mancato un riferimento a Gerry Scotti, che secondo Morelli, dopo ogni brutto voto, veniva fatto cadere in una botola.

Infine, la citazione di Freud, reinterpretata in chiave ironica: “Non importa che tu abbia preso sei. L’importante è che tu non abbia preso sei”. Un intervento che ha suscitato l’entusiasmo dei conduttori, che hanno definito Morelli un “mito”.

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