A scuola cellulari nello zaino, testi scolastici sono sufficienti alla didattica. Lettera

WhatsApp
Telegram
ex

Mario Bocola – I cellulari vanno spenti e conservati nello zaino. Lo ha ribadito il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Altro che strumenti utili per la didattica.

I cellulari in mano ai ragazzi diventano un mezzo demoniaco, capace di scatenare le fantasie più assurde nella mente degli adolescenti.

E poi questa continua ossessione all’uso dei cellulari per intere giornate che sta creando una generazione di “muti” asociali e di autentici inetti che non possono proprio fare a meno del telefonino.

Il Ministro conosce a fondo le problematiche degli adolescenti che frequentano le scuole medie e i primi anni delle scuole superiori, perché, forse vede le cose dall’alto e non nella quotidiana realtà come la vivono gli insegnanti tutti i giorni stando a stretto contatto con gli alunni.

È proprio di ieri la notizia di alcuni alunni che hanno creato sui social network un fotomontaggio a luci rosse, mettendo i volti dei docenti. Stiamo attenti perché l’uso smodato dei cellulari messo in mano agli adolescenti diventa non uno strumento utile per la didattica ma un mezzo pericoloso.

Non sono rari, infatti casi di docenti che vengono ripresi con lo smartphone in classe e i video poi vengono postati sui social network, come non sono altrettanto rari i casi di bullismo che poi finiscono immediatamente in rete con le inevitabili conseguenze.

L’uso dei cellulari in classe deve essere assolutamente vietato. L’idea dei videogiochi a fini didattici deve anch’essa essere utilizzata con estrema cautela, anche se potrebbe servire come strumento per tenere impegnati e incentivare gli alunni svogliati allo studio.

Purtroppo il docente deve tenere alta la vigilanza perché gli studenti adolescenti sono molto imprevedibili e possono mettere in cattiva luce l’operato del docente.

Bisogna dire che i videogiochi che i nostri alunni utilizzano a casa mostrano spesso scene violenze e questo spiega lo stato di aggressività dei ragazzi di oggi, per cui questi atteggiamenti si ripercuotono poi nelle classi causando momenti di conflittualità e di tensione all’interno dell’aula.

È opportuno calibrare bene l’opportunità dell’utilizzo dei cellulari e dei videogiochi, anche per soli fini didattici, perché si rivelerebbero un’arma a doppio taglio che si ripercuoterebbe ai danni del docente in quanto gli alunni in molti casi hanno le “spalle coperte” con i genitori pronti a scusarli e perdonarli. Occorre, quindi, conoscere bene la realtà scolastica, viverla quotidianamente per capire quali grossi problemi sta avendo con i ragazzi sempre più svogliati e ipertecnologici.

Inoltre l’uso dei cellulari e dei videogiochi come mezzi utili per la didattica sarebbe uno schiaffo ai seicento docenti universitari che tempo fa hanno lanciato l’allarme sulla mancanza di competenze linguistiche di base degli alunni.

Dobbiamo pensare a migliorare il livello culturale dei nostri studenti ritornando alla didattica tradizionale, quella cioè basata sui testi scolastici ossia il libro di grammatica italiana, una buona antologia, un vocabolario per il lessico e il significato delle parole e la lettura.

Altro che cellulari e videogiochi. Piuttosto si consigliano videogiochi contenenti esercizi ludici di ricerca delle parole, cruciverba e significato dei vocaboli, nonché esercizi con i numeri per il calcolo matematico.

WhatsApp
Telegram

Concorso DSGA: imminente il bando. Eurosofia avvia il corso online. Diretta 12 novembre