Manifestazione a Roma. Bernocchi (COBAS), aprire le scuole. Pantuso (UIL), vogliamo i presidi sanitari [VIDEO INTERVISTE]

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Manifestazione a Roma davanti al Ministero dell’Istruzione per chiedere la riapertura delle scuole in sicurezza. Video interviste a cura di Elisabetta Tonni a Piero Bernocchi (Cobas) e Saverio Pantuso (Uil Scuola Lazio)

Priorità alla Scuola, insieme ai COBAS Scuola, ha organizzato per oggi presìdi, manifestazioni e assemblee pubbliche in 23 città italiane davanti agli Uffici scolastici regionali e provinciali, e a Roma davanti al MIUR, per chiedere un adeguato finanziamento della scuola pubblica tramite il Recovery Fund affinché gli slogan sulla Next Generation non siano solo retorica politica. Aderiscono alla mobilitazione anche FLC-CGIL, UIL, CNPS, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo.

Proprio a Roma, si è svolta una manifestazione davanti al Ministero dell’Istruzione per chiedere un ritorno in classe in sicurezza al più presto possibile.

Anche Piero Bernocchi, segretario dei Cobas, evidenzia proprio questo aspetto nel servizio di Elisabetta Tonni: Non è pensabile che la scuola rimanga chiusa fino a giugno. La didattica a distanza poteva andare bene come emergenza per un paio di mesi. Per un anno è un sentimento negativo. Molti insegnanti hanno ritenuto che pur di non rischiare si poteva andare in Dad. La scuola è sicura? Nessun luogo lo è, ma addirittura anche più sicura di altri luoghi più rischiosi come supermercati e fabbriche“.

Alla manifestazione al Ministero c’era anche Saverio Pantuso, della Uil Scuola Lazio che invece ha puntato l’attenzione su un altro aspetto: “In questo momento di emergenza – afferma – chiediamo di adeguare le scuole con presidi sanitari. Sono necessari tamponi per gli studenti e tutto il personale scolastico e tracciamenti certi. Pur comprendendo gli sforzi fatti dagli Enti Locali, dal Prefetto e dalla Direzione scolastica regione per il rientro, rivendichiamo una diminuzione degli alunni per classe, anche tenendo conto della chiusura delle iscrizioni; di costituire organici triennali su cui operare immediatamente l’immissione in ruolo del personale precario. Chiediamo, inoltre – conclude – l’introduzione di contratti a tempo triennali per consentire la continuità didattica“.

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