A Napoli si svolgerà il primo forum sull’intelligenza artificiale a scuola, Valditara: “Crediamo in una didattica personalizzata, guidata dai docenti”

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è in Campania in visita istituzionale. Oltre al contrasto alla dispersione, come riferiamo a parte, Valditara ha svelato un altro progetto per Napoli: il primo forum internazionale su scuola e intelligenza artificiale, previsto in autunno.
“Crediamo in una didattica personalizzata, guidata dai docenti”, ha detto.
Le parole di Valditara si inseriscono all’interno di una cornice in cui l’intelligenza artificiale viene considerata importante, ma non sostitutiva degli insegnanti. Ad esempio, le Nuove Indicazioni Nazionali ribadiscono l’importanza delle competenze digitali come strumento per navigare la complessità tecnologica, ma sottolineano la necessità di un approccio critico e consapevole all’intelligenza artificiale. L’obiettivo è formare studenti capaci di comprenderne potenzialità e limiti, sia in ambito scolastico sia nella vita quotidiana.
Gli insegnanti sono chiamati a spiegare i meccanismi dell’IA, ma il loro ruolo rimane insostituibile: la tecnologia non deve sostituire la relazione educativa, bensì integrarsi in un quadro etico e sociale. La mediazione didattica è cruciale per evitare che l’IA condizioni in modo unidirezionale l’apprendimento, preservando la creatività e il pensiero autonomo degli studenti.
Tecnologia si, ma con consapevolezza
Se da un lato le tecnologie sono motori di progresso, dall’altro possono diventare strumenti di condizionamento. La scuola risponde con un’educazione rigorosa, che difenda la libertà intellettuale delle nuove generazioni. Come ricordano le Indicazioni, solo un sapere complesso e radicato nella storia può preparare studenti capaci di governare – e non subire – le trasformazioni digitali.
Sperimentazione
Da settembre, intanto, in quattro regioni, Lombardia, Toscana, Lazio e Calabria, è partito un progetto di sperimentazione dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è colmare il divario di apprendimento tra gli studenti, soprattutto tra quelli con buoni voti e quelli in difficoltà, con un’attenzione particolare ai ragazzi di origine straniera.
La sperimentazione, che durerà due anni, prevede l’utilizzo di un software installabile su Google Workspace, inizialmente focalizzato sulle materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e sulle lingue straniere. L’intelligenza artificiale, sotto forma di assistente virtuale, sarà in grado di individuare le difficoltà di apprendimento dei singoli studenti e di segnalarle sia al docente che all’alunno stesso. A quel punto, il docente, adeguatamente formato, potrà intervenire in modo mirato per aiutare lo studente a superare le difficoltà.