A Genova una classe con 24 alunni di cui 7 disabili, Anief dice basta: cambiamo la norma, massimo 15 iscritti

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Il ministro dell’Istruzione continua a dire che la numerosità delle classi non è un problema e che piuttosto bisogna guardare al calo di natalità: solo che la teoria è una cosa, la pratica è un’altra.

La realtà è che anche in tempo di Covid le classi pollaio e la concentrazione degli alunni nella stessa aula non è mutata: tutto è rimasto come prima della pandemia.

Così ci ritroviamo con una classe, a Genova, composta da 24 alunni di cui 7 con disabilità: accade all’Istituto Duca degli Abruzzi, come riportato da Il Fatto Quotidiano, con tanto di intervento di genitori (che hanno chiesto anche un incontro in Prefettura e invieranno una lettera al ministro dell’Istruzione) e insegnanti che protestano chiedendo lo sdoppiamento.

 

Norma alla mano, scrive la rivista specializzata Orizzonte Scuola, quello che sta accadendo nell’istituto ligure non è lecito: la norma (Dpr 81/09 e il decreto ministeriale 331 del 24 luglio 1998) prevede che il numero degli alunni nelle classi iniziali che accolgono allievi diversamente abili non può superare il limite di venti. Solo che la stessa legge prevede che “le sezioni della scuola primaria sono costituite con un numero minimo di 15 e un massimo di 26 alunni”.

Per tale motivo l’ufficio scolastico regionale ha finora negato lo sdoppiamento della classe che diventerebbero due da dodici alunni.

 

“Siamo arrivati al punto che della stessa legge l’amministrazione prende solo quello che fa più comodo per fare risparmiare soldi allo Stato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, solo che a subirne le conseguenze sono gli alunni, in questo caso anche disabili, che si ritrovano un loro diritto deprivato. Come può fare un docente a districarsi, didatticamente parlando, in una situazione così complessa e diversificata? Come si fa a realizzare così tante programmazioni individualizzate e a praticarla durante le lezioni? È giunto il momento di cambiare i parametri di legge che governano la formazione delle classi, andando immediatamente a cancellare il Dpr 81/09 che ha innalzato il numero minimo e introdurre il limite massimo di 15 iscritti. Finchè non si farà questo – conclude Pacifico – ci troveremo a commentare composizioni di classi assurde come quella della primaria di Genova”.

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