A 13 anni, lo chef Borghese preso in giro dai compagni per la madre sex symbol di Playboy: “Ho risposto con le botte”

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Durante una recente intervista nel podcast «Tintoria», condotto da Stefano Rapone e Daniele Tinti, lo chef Alessandro Borghese ha svelato alcuni retroscena della sua carriera e della sua vita personale. Il podcast è co-prodotto da The Comedy Club e distribuito da OnePodcast.

Borghese ha raccontato di come, negli anni Ottanta, essere figlio di una madre famosa, la sex symbol Barbarella nazionale, lo abbia reso bersaglio di scherzi e prese in giro da parte dei compagni di scuola. A soli 13-14 anni, ha imparato a difendersi, anche fisicamente, da questi attacchi, facendo esperienza di una crescita personale che considera fondamentale per la vita.

La passione per la cucina

L’amore per la cucina di Borghese è nato gradualmente, influenzato dal padre napoletano, che amava cucinare. Ricorda le domeniche mattina svegliandosi con il profumo del ragù, un ricordo che gli ha lasciato un’impronta indelebile sulla sua filosofia culinaria.

Il mito del cuoco “cattivo”

Rapone e Tinti hanno sottolineato la differenza tra Borghese e altri chef televisivi, spesso percepiti come più severi. Borghese ha criticato l’idea che un cuoco debba essere cattivo: «La cucina è una cosa seria perché mangiare è una cosa seria, ma non sono un cardiochirurgo quindi “anche meno”. Mangiare è gioia, condivisione, divertimento, famiglia, cultura». Pur riconoscendo lo stress del lavoro, ha affermato che non c’è bisogno di lanciare piatti.

Dietro le quinte di «4 Ristoranti»

Borghese ha condiviso aneddoti sulle dinamiche tra concorrenti del suo programma televisivo «Alessandro Borghese 4 Ristoranti». Ha rivelato che, nonostante l’entusiasmo iniziale, le tensioni tra i partecipanti possono salire rapidamente, soprattutto quando il cibo diventa un punto di confronto. Ha anche raccontato delle difficoltà durante le riprese a Lampedusa, dove alcuni concorrenti hanno considerato di abbandonare lo show.

Il “freeze” e le etichette

Uno degli aspetti più curiosi del programma è il “freeze”, un momento in cui tutti devono rimanere immobili su comando di Borghese. Questo serve per sottolineare errori o comportamenti inappropriati, come il versare il vino in modo sbagliato. Questo stratagemma, secondo Borghese, aggiunge un elemento educativo e divertente al programma.

L’importanza della cucina regionale

Borghese ha concluso l’intervista con una proposta interessante per le scuole italiane: ogni studente dovrebbe conoscere almeno un piatto della propria regione. Ha espresso preoccupazione per l’influenza crescente della cucina esotica e delle piattaforme di consegna come Glovo e Just Eat, che rischiano di far dimenticare le ricche tradizioni culinarie italiane.

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