Dichiarazione dei redditi, Modello 730 insegnante supplente: perchè devo pagare?

Perchè è molto probabile che l’insegnante precario vada a debito nella dichiarazione dei redditi?
Il 730 deve essere presentato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati per pagare correttamente le imposte dovute sui redditi percepiti e per comunicare questi ultimi al Fisco. Non sempre si è obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi.
Ad esempio per chi per tutto l’anno ha soltanto un datore di lavoro ed una Certificazione Unica non vi è l’obbligo di presentare la dichiarazione. Ma per chi cambia lavoro nel corso dell’anno, ha più datori di lavoro e, quindi, più di una CU la presentazione della dichiarazione reddituale con il 730 diventa obbligatoria.
Rispondiamo ad una nostra lettrice che ci chiede:
Gentili Signori
Sono entrata nel mondo della scuola solamente in ottobre 2021 con tre supplenze fino ad oggi.
Al momento del 730, mi dicono che potrei dover pagare le ritenute e sinceramente non ho capito bene.
Dovrò versare una quota? Corrispondente a cosa?
Ho lavorato fino ad agosto 2021 come operaia nel commercio.
Grazie mille per le informazioni.
Perché vado a debito con il 730?
Se nel 2021 ha lavorato prima come operaia nel commercio e poi ha avuto anche solo una supplenza entro la fine del 2021 si ritroverà ad avere due certificazioni uniche per la dichiarazione dei redditi 2022 poichè ha avuto almeno due datori di lavoro. Questa la obbliga, di fatto, a presentare dichiarazione dei redditi con modello 730 o con Redditi PF.
Con la dichiarazione dei redditi potrebbe trovarsi a debito e dover pagare la differenza sulle tasse già pagate. I lavoratori, infatti, sono tenuti a versare l’IRPEF sui redditi da lavoro e solitamente, per i dipendenti, le trattiene direttamente il datore di lavoro in busta paga. Ma l’IRPEF è un’imposta progressiva la cui aliquota sale al salire del reddito ed i suoi datori di lavoro molto probabilmente hanno applicato la tassazione solo sul reddito prodotto presso di loro.
In realtà, invece, la somma dei redditi che ha percepito, potrebbe portarla o a superare lo scaglione di reddito per l’aliquota applicata dal datore di lavoro oppure ad uscire dalla no tax area (redditi fino a 8145 euro l’anno). Questo le comporterà un debito in sede di dichiarazione dei redditi dovuto alle minori imposte versate sul reddito prodotto.
Ci tengo a precisare che non si tratta di una condizione dovuta al lavoro nella scuola, poichè si sarebbe trovata nella stessa condizione per qualsiasi lavoro accettato dopo aver smesso di lavorare come operaia del settore commercio. Quando in un anno di imposta si svolge lavoro per più di un datore di lavoro, anche nel caso che si termini un lavoro per iniziarne un altro, si avranno due CU e per forza di cose si dovrà fare un conguaglio dell’IRPEF dovuta in sede di dichiarazione dei redditi.
In ogni caso per gli insegnanti precari della scuola è una situazione molto comune poichè svolgendo supplenze e chiedendo l’indennità di disoccupazione in estate si è quasi sempre in presenza di più di una CU e, a meno che non si è provveduto ad avvertire i datori di lavoro successivi al primo della presenza di altri redditi (per l’applicazione della giusta tassazione) nella maggior parte dei casi di finirà con il dover pagare la differenza tra imposte dovute e quelle realmente versate.
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