6 studenti su 10 vittime di bullismo a scuola: “Vogliamo più ascolto e supporto psicologico”. L’indagine di ScuolaZoo e C’è Da Fare ETS

Violenza fisica, psicologica e discriminazioni: sono queste le forme più comuni di bullismo che, secondo un’indagine di ScuolaZoo e C’è Da Fare ETS, colpiscono sei studenti su dieci nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.
L’istituto scolastico si conferma, purtroppo, il luogo principale dove si verificano questi episodi (64%), seguito dai social network (24%) e da altri ambienti esterni. “Questi numeri non sono solo statistiche, ma storie di dolore che non possiamo più ignorare”, commenta Gabriele Maria Sada, CEO di ScuolaZoo, sottolineando l’urgenza di rendere le scuole luoghi sicuri e di fornire agli studenti gli strumenti per costruire relazioni sane e rispettose. Il GeneratiON Tour, progetto di ScuolaZoo dedicato all’educazione affettiva e relazionale, partirà la prossima settimana per affrontare queste tematiche nelle scuole italiane.
“Chiedere aiuto è difficile”: la sofferenza silenziosa degli studenti
L’indagine rivela un dato ancora più allarmante: il 41% degli studenti vittime di bullismo non si confida con nessuno per paura, vergogna o mancanza di fiducia negli adulti. Chi trova il coraggio di parlare si rivolge principalmente alla famiglia (44%) o agli amici (26%), mentre solo una piccola percentuale si affida a uno psicologo. Questo evidenzia la necessità di potenziare il supporto psicologico all’interno delle scuole e di creare percorsi che facilitino la richiesta di aiuto. “Ansia, depressione, isolamento e perdita di autostima sono solo alcune delle conseguenze” del bullismo, spiega Paolo Kessisoglu, presidente dell’Associazione C’è Da Fare Ets, sottolineando l’importanza di riconoscere la salute mentale come una priorità.
“Vogliamo più ascolto e supporto psicologico a scuola”
Gli studenti, interpellati sulla questione, hanno proposto soluzioni concrete per contrastare il fenomeno: un’ora settimanale di educazione psicologica, sportelli di ascolto accessibili senza la firma dei genitori, laboratori interattivi per sensibilizzare sul tema del bullismo e app anonime per segnalare episodi di violenza. Richieste chiare che evidenziano il bisogno di un intervento integrato, che coinvolga attivamente docenti, famiglie e istituzioni, per creare un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso. L’obiettivo è quello di fornire ai giovani gli strumenti necessari per affrontare le difficoltà relazionali e prevenire il bullismo alla radice.