3,7 milioni di donne occupano ruoli dirigenziali nell’UE, il 34% del totale. L’Italia fanalino di coda con il 29%

Nel 2023, il numero di donne in posizioni manageriali nell’Unione Europea ha raggiunto i 3,7 milioni, registrando un incremento rispetto ai 3,1 milioni del 2014. Questi dati emergono dall’EU Labour Force Survey la principale fonte statistica sul mercato del lavoro nell’UE e divulgati da Eurostat
Una rappresentanza ancora limitata
Nonostante le donne costituiscano quasi la metà della forza lavoro nell’Unione Europea (46,4%), la loro presenza tra i dirigenti è stata pari solo al 34,8% nel 2023. Nel 2014, le donne rappresentavano il 45,8% dell’occupazione complessiva, ma solo il 31,8% delle posizioni manageriali.
Differenze tra i Paesi membri
La quota più elevata di donne manager nel 2023 è stata registrata in Svezia (43,7%), seguita da Lettonia (42,9%) e Polonia (42,3%). Al contrario, le percentuali più basse si sono osservate in Lussemburgo (22,2%), Croazia (23,8%) e Cechia (27,4%).
Crescita in 20 Stati membri
Dal 2014, la quota complessiva di donne in ruoli dirigenziali nell’UE è aumentata di 3,1 punti percentuali e in 20 Paesi si è registrata una crescita. Gli incrementi più significativi si sono avuti in Cipro (+10,5 punti percentuali), Malta (+8,3 pp) e Svezia (+6,5 pp). Al contrario, la percentuale di donne manager è diminuita in Ungheria e Slovenia (-2,6 pp) e Lituania (-1,7 pp).
La situazione in Italia
In Italia, la quota di donne in posizioni manageriali nel 2023 si è attestata intorno al 29%, segnando un aumento rispetto al 2014. Tuttavia, il dato rimane inferiore alla media dell’Unione Europea (34,8%) e lontano dalle percentuali più elevate registrate in Paesi come Svezia, Lettonia e Polonia. Il trend positivo evidenzia un progresso nella presenza femminile nei ruoli dirigenziali, ma sottolinea anche la necessità di ulteriori interventi per colmare il divario di genere nel mondo del lavoro.