Influencer condannata: stop alle foto della figlia sui social. Quando la condivisione diventa un problema legale

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Una nota influencer italiana con oltre 140 mila follower si trova al centro di una bufera mediatica e legale. La donna è stata infatti condannata dal tribunale a non pubblicare più foto della figlia di quattro anni sui social media.

Il provvedimento d’urgenza è stato emesso a seguito della denuncia dell’ex compagno dell’influencer e padre della bambina.

La vicenda ha acceso un dibattito sull’ormai diffuso fenomeno dello “sharenting”, ovvero la condivisione di immagini e video dei figli minori sui social network. Nel caso specifico, l’account Instagram dell’influencer era quasi interamente dedicato alla figlia, con foto e video che ne documentavano la quotidianità.

Il padre, preoccupato per la sovraesposizione mediatica della bambina e per i potenziali rischi legati alla sua sicurezza online, ha deciso di rivolgersi alla giustizia. Nel ricorso, l’uomo ha sottolineato come inizialmente avesse tollerato la situazione, salvo poi ricredersi dopo aver notato comportamenti sospetti da parte di alcuni utenti sui video TikTok della figlia.

L’influencer, dal canto suo, ha difeso la propria condotta sostenendo che le immagini condivise fossero “naturali e sane”, senza secondi fini. Tuttavia, il tribunale ha ritenuto opportuno tutelare la minore in via cautelare, in attesa di un’udienza che approfondirà la questione.

Il tema dello sharenting è sempre più al centro dell’attenzione, tanto che è stata presentata una proposta di legge per regolamentare la condivisione di immagini di minori online. Il caso dell’influencer condannata potrebbe rappresentare un precedente importante in questo senso, aprendo la strada a una maggiore tutela dei diritti dei bambini nell’era digitale.

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