280mila studenti hanno utilizzato psicofarmaci nel 2023, Valditara: “Necessaria didattica coinvolgente che riduca stati pre-depressivi”

La scuola deve ritrovare il modo di entusiasmare i giovani, restituire loro la fiducia in se stessi e offrire un percorso di vita chiaro. Molti ragazzi si chiedono quale sarà il loro futuro e la scuola ha il compito di rimettere al centro la persona, orientando coloro che vivono nell’incertezza sulle scelte da fare. Questo è stato il messaggio del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara durante la conferenza stampa sulla Relazione annuale al Parlamento riguardo il fenomeno delle tossicodipendenze.
L’esigenza di una nuova didattica
Secondo Valditara, è necessaria una nuova didattica: quando l’insegnamento è attrattivo, coinvolgente e partecipativo, gli studenti si appassionano e superano stati pre-depressivi. Inoltre, è fondamentale ripristinare il senso del dovere e la cultura del lavoro fin dalle scuole. L’entusiasmo per un lavoro impedisce distrazioni verso altre realtà.
La cultura della regola e il coinvolgimento delle famiglie
La cultura della regola deve essere ripristinata, partendo dai programmi scolastici. Il coinvolgimento delle famiglie è essenziale: occorre una grande alleanza che porti le famiglie nelle scuole. I dati della Relazione indicano una scarsa consapevolezza in molte famiglie riguardo l’impatto delle dipendenze sulla salute e sulle prospettive dei figli.
Un intervento a 360 gradi
Per affrontare queste problematiche, serve un intervento completo. È stata stipulata una convenzione con l’Ordine degli psicologi per garantire un presidio in ogni Ufficio scolastico. Tuttavia, l’intervento dello psicologo deve essere riservato ai casi realmente gravi, ha concluso il ministro Valditara.
Il fenomeno degli Hikikomori in Italia
In Italia, quasi 50 mila giovani sono chiusi in casa da oltre sei mesi, passando il loro tempo sui social e completamente isolati. Questo fenomeno, noto come Hikikomori, è già diffuso in Giappone e ora sta emergendo anche nel nostro Paese. Il dato è stato fornito dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, durante la conferenza stampa sulla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze.
Conseguenze dell’abuso di cellulari e social media
Il ministro ha richiamato l’attenzione sui dati dell’ultimo rapporto OCSE che evidenziano le gravi conseguenze dell’abuso del cellulare e dei social media. Questi comportamenti influiscono negativamente sull’attenzione e sul rendimento scolastico. Uno studio dell’UNESCO mostra dati allarmanti riguardo la carenza di attenzione e l’impatto negativo dell’abuso del cellulare sulla fantasia e la creatività dei giovani.
Legame tra dipendenza dai cellulari e problemi psicologici
Tutti gli studi indicano un legame sempre più stretto tra stati d’ansia, depressione e isolamento sociale con la dipendenza dai cellulari. Valditara ha sottolineato come il 45% dei ragazzi abbia riferito di essere stato vittima di cyberbullismo, mentre un milione e 300 mila ragazzi ha giocato d’azzardo nel corso del 2023. Questi dati testimoniano l’urgenza di affrontare il problema con misure adeguate.
Nuove linee guida per l’educazione civica
Nelle nuove linee guida sull’Educazione Civica, saranno introdotte importanti novità riguardanti la sensibilizzazione nelle scuole sull’utilizzo dell’alcol, l’abuso del cellulare e l’uso delle droghe. Questo è quanto ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, durante la conferenza stampa sulla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze.
Dati preoccupanti sul consumo di sostanze
Il ministro ha illustrato una serie di dati contenuti nella Relazione, descrivendoli come “impressionanti”. Tra questi, il 39% di chi fa uso di cocaina ha iniziato prima dei 15 anni. Inoltre, 140 mila studenti hanno consumato alcol almeno 20 volte negli ultimi 30 giorni e più del 30% degli studenti ha riportato di essersi ubriacato per la prima volta prima dei 15 anni.
L’abuso di psicofarmaci tra gli studenti
Valditara ha anche sottolineato che nel 2023, 280 mila studenti hanno utilizzato psicofarmaci senza prescrizione medica, con una prevalenza doppia tra le ragazze rispetto ai ragazzi. Questi dati evidenziano la necessità di interventi educativi mirati per contrastare tali fenomeni tra i giovani.