25 alunni cinesi respinti dopo un anno di educazione parentale. Bufera su una scuola piemontese

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Situazione complicata in un istituto comprensivo di Costigliole, in provincia di Cuneo, dove 25 alunni di origine cinese, frequentanti la scuola primaria e quella media, sono stati respinti dopo un anno di educazione parentale.

Così come segnala il quotidiano La Stampa, polemica soprattutto perché è rimasto inascoltato l’appello lanciato da un ex dirigente scolastico e dai sindacati per evitare la bocciatura degli studenti malgrado per loro fosse stata autorizzata l’educazione parentale a scasa.

Il sindaco a La Stampa: “Sapevamo della situazione e aveva convocata la dirigente scolastica che aveva spiegato di aver proceduto in modo corretto. Siamo dispiaciuti perché sono coinvolti minori”.

Sindacati sul piede di guerra: “Parliamo di alunni che per un anno intero sono risultati inesistenti, gravissimo in uno Stato democratico. Serve una soluzione d’emergenza perché questi errori gestionali non devono ricadere sui giovani”, spiega Claudia Zanella, segretario provinciale della Cisl Scuola.

Mercoledì sera si terrà un dibattito pubblico organizzato dai sindacati per fare chiarezza sull’accaduto. Gli studenti, formalmente, erano a casa in “educazione parentale”, ma non avrebbero studiato e negli scrutini di fine anno sono stati bocciati perché risultati “assenti alle lezione”. In alcuni casi per 196 giorni su 206: in pratica dopo le prime due settimane a settembre sono “spariti”, dimenticati, in presenza o in didattica a distanza. E adesso ripeteranno l’anno.

25 alunni cinesi respinti dopo un anno di educazione parentale. La Dirigente: il giudice ha specificato che il fatto non sussiste

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