200 mila decessi l’anno causati da amianto. 2.200 scuole italiane ancora non bonificate, a rischio 356.900 studenti e 50.000 membri del personale

Ogni anno si registrano oltre 200 mila decessi a causa di patologie riconducibili all’esposizione all’amianto, tra cui emergono il mesotelioma, il tumore polmonare e l’asbestosi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità identifica l’amianto come uno dei principali agenti cancerogeni di origine ambientale. Nonostante l’introduzione di normative che limitano o proibiscono l’impiego di materiali contenenti amianto in vari Paesi, la produzione e il commercio di tali prodotti proseguono in molte aree del pianeta.
La gestione dell’amianto in Italia
In Italia, il divieto di utilizzo dell’amianto risale alla Legge 257/1992. Tuttavia, la presenza di materiali contaminati continua a rappresentare una minaccia rilevante. L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) riporta i seguenti dati:
- presenza di oltre 40 milioni di tonnellate di materiali contaminati da amianto;
- censimento di circa 100.000 siti con amianto;
- assenza di una mappatura esaustiva delle aree a rischio.
L’applicazione incompleta delle disposizioni legislative ha ostacolato le operazioni di bonifica, prolungando l’esposizione in ambienti particolarmente vulnerabili, come quelli scolastici.
L’amianto negli istituti scolastici
Diffusione e criticità
La presenza di amianto negli edifici scolastici rappresenta una problematica ancora irrisolta. L’ONA continua a segnalare contaminazioni in:
- edifici scolastici di ogni ordine e grado;
- asili nido e scuole dell’infanzia;
- laboratori tecnici e professionali.
Particolare attenzione viene rivolta all’uso passato del DAS contenente crisotilo (30%), fino al 1993, che ha comportato l’esposizione del personale docente, in particolare nelle scuole materne ed elementari. Recenti rilevazioni indicano nuovi casi di mesotelioma tra il personale scolastico.
Rischi sanitari dell’esposizione all’amianto
Le fibre di amianto, una volta inalate, possono provocare patologie anche a distanza di decenni. Secondo gli studi dell’Istituto Superiore di Sanità:
- la latenza delle malattie correlate può raggiungere i 60 anni;
- l’esposizione a basse dosi è sufficiente ad aumentare il rischio di malattie gravi;
- la popolazione scolastica risulta particolarmente vulnerabile, data la lunga aspettativa di vita post-esposizione.
Il presidente dell’ONA, Ezio Bonanni, ha affermato: “La scuola deve essere un luogo di sicurezza e crescita, non un ambiente di rischio invisibile. Non possiamo accettare che la salute dei nostri bambini e degli educatori sia compromessa dalla mancata bonifica degli edifici.”
Stato attuale delle bonifiche scolastiche
Nel 2021 l’ONA ha censito 2.292 edifici scolastici non ancora bonificati, rappresentando il 4,3% degli istituti contaminati. Si stima che siano esposti circa 356.900 studenti e 50.000 membri del personale. La contaminazione non riguarda solo le coperture esterne, ma anche elementi interni come:
- impianti elettrici;
- pavimentazioni in linoleum.
Le città più interessate comprendono:
- Torino, con 66 scuole contaminate;
- Milano, con 89 edifici su 665 totali;
- Genova, con 154 istituti su 193.
Dal 2012, l’ONA ha censito circa 4.800 scuole, con circa 2.500 interventi di bonifica effettuati.
Il ruolo dell’ONA nella gestione dell’emergenza
L’Osservatorio Nazionale Amianto, sotto la guida di Ezio Bonanni, prosegue l’attività di monitoraggio e segnalazione del rischio amianto, anche attraverso la piattaforma ONA Guardia Nazionale Amianto. Questo strumento permette ai cittadini di inviare segnalazioni, anche in forma anonima, favorendo l’emersione di situazioni a rischio e collaborando con istituzioni, associazioni e cittadini per la tutela della salute pubblica.