17 marzo: come festeggiare l’anniversario dell’Unità d’Italia?
DISAL: L’unità nazionale: valore per tutti o per nessuno
Cisl Scuola: L’Unità d’Itlia merita una vera festa
Gelmini: il 17 marzo sarà dedicato alla riflessione sui valori dell’Unità d’Italia
DISAL: L’unità nazionale: valore per tutti o per nessuno
Cisl Scuola: L’Unità d’Itlia merita una vera festa
Gelmini: il 17 marzo sarà dedicato alla riflessione sui valori dell’Unità d’Italia
DISAL: L’unità nazionale: valore per tutti o per nessuno
Ancora una volta la scuola viene coinvolta in modo strumentale su questioni che dovrebbero invece uscire dalla retorica di parte per diventare valore e bene comune.
Lo scontro sulla proposta di festa nazionale per il 17 marzo non mette seriamente al centro la storia ed i beni che costituiscono l’identità del nostro popolo.
La festa nella vita del popolo è un atto di memoria, non di evasione. La liberazione dall’invasore, il sacrificio del lavoro, la conquista della democrazia repubblicana sono beni della vita sociale, come quelli che appartengono alla storia e tradizione religiosa.
L’unità nazionale iniziata dal 1861 costituisce storicamente, per tante ragioni, un bene comune, anche se, uscendo dalle opposte retoriche, la sua comprensione culturale e popolare è ancora lontana dall’essere conquistata nella coscienza comune.
Solo il Parlamento, che dovrebbe essere l’espressione del popolo, può stabilire se un bene comune è tale da dover essere ricordato da tutto il popolo nella forma della festa. Purtroppo lo spettacolo della politica "inceppata nei suoi meccanismi decisionali", divisa sulla stessa comprensione del valore dell’unità nazionale, incapace di mettersi d’accordo, non aiuta certo i giovani a comprenderla meglio.
Ma se lo si decide, questo bene o è per tutti o è per nessuno.
DiSAL quindi sostiene che se il mondo del lavoro non intende fermarsi, non possono fermarsi scuola e università. "Salvo – ha dichiarato il presidente di DiSAL Roberto Pellegatta – considerare scuola e università come parte indifferente nell’"economia" generale della vita della nazione". Se l’economia non si può fermare a fare memoria di questo bene, perché si deve fermare la scuola ?
"Come se – ha ribadito Roberto Pellegatta – giovani, docenti, preside, amministrativi non debbano essere considerati membra vive ed importanti per la nazione".
Se i figli stanno a casa, mentre i genitori lavorano, cosa comprenderanno i primi: che il valore nazionale ricordato in fondo non conta molto.
Decida presto la politica, ma decida per il bene di tutti.
Cisl Scuola: L’Unità d’Itlia merita una vera festa
Sta diventando difficile, in questo Paese, esprimere un punto di vista senza correre il rischio di finire arruolati in una delle opposte tifoserie che si confrontano, nelle sedi più svariate, a colpi di reciproche scomuniche, con toni e modi al cui confronto i moti risorgimentali assomigliano a pacati e sommessi scambi di pareri.
Ma veniamo al dunque: che fare il 17 marzo? Per noi la risposta è semplice, si tratta di una festa, di una festa di grande significato e valore e come tale deve essere celebrata dal Paese e dalla scuola.
Riesce davvero difficile immaginare come si possa vivere come festiva una giornata segnata dai consueti impegni lavorativi o di studio.
Il fatto poi che quest’anno cadano di domenica diverse festività normalmente infrasettimanali dovrebbe rendere ancor meno problematica la decisione di riservare alla celebrazione del 150° anniversario
dell’unità d’Italia il giusto rilievo che la sospensione delle attività ordinarie può conferire.
Gelmini: il 17 marzo sarà dedicato alla riflessione sui valori dell’Unità d’Italia
"Il miglior modo di celebrare il 17 marzo è quello di dedicare questa giornata alla riflessione sui valori dell’Unità d’Italia. Io credo che, nella scuola, questo obiettivo non si raggiunga stando a casa. Non si deve equiparare l’anniversario a una qualsiasi giornata di vacanza. E’ giusto invece dedicare le ore di lezione all’approfondimento e alla conoscenza della nostra storia unitaria. In questo modo la scuola potrà svolgere un ruolo da protagonista nelle celebrazioni.
Lo scorso 5 febbraio Giuliano Amato, il Presidente del Comitato dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ha dichiarato: "Se si vuole che il 17 marzo l’Unità d’Italia sia ricordata e quindi festeggiata, non è detto che la vacanza sia il modo migliore per farlo". Il Presidente Amato ha anche aggiunto che "una mattinata di scuola dedicata a vedere e a discutere un film sul Risorgimento
vale di più di una mattinata di festa". Mi sento di condividere pienamente queste affermazioni. Sarà comunque il Consiglio dei ministri a decidere collegialmente come meglio valorizzare questo anniversario, ho solo manifestato la mia personale opinione su questo tema".