+157% nelle iscrizioni ai percorsi IeFP, Pessi: “Sempre più giovani alla ricerca di meno sussidi e più autonomia”
I giovani stanno riscoprendo l’importanza dei mestieri, alcuni dei quali affiancati dalle nuove tecnologie. Professioni come quella del tornitore, del meccanico o del cuoco tornano ad attrarre interesse, in un’Italia che continua ad accogliere turisti e offre opportunità in settori storici. Roberto Pessi, professore di diritto del lavoro alla Luiss, conferma questo fenomeno in un’intervista all’Adnkronos, riportando un aumento significativo del 157% nelle iscrizioni ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), secondo quanto dichiarato dal ministro del Lavoro Marina Calderone.
Secondo Pessi, questa tendenza evidenzia la crescente consapevolezza tra i giovani dell’importanza delle competenze specifiche in un mondo del lavoro in continua evoluzione tecnologica. Non si tratta solo di voglia di fare, ma anche della necessità di adattarsi alle nuove regole del mercato del lavoro, caratterizzato da meno sussidi e dalla necessità di autonomia.
La risposta ai bisogni del mercato del lavoro
L’aumento delle iscrizioni agli IeFP rappresenta una risposta concreta alle esigenze del mercato del lavoro, secondo Pessi. Tuttavia, rimane una criticità: le aziende continuano a lamentare la mancanza di personale qualificato in settori fondamentali come la meccanica e il turismo. Tornitori, meccanici, cuochi e camerieri sono tra le figure professionali più richieste, a dimostrazione di un persistente squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Pessi sottolinea che questa discrepanza è un problema di lunga data, ma i giovani sembrano ora più consapevoli che per costruire il proprio futuro è necessario apprendere le competenze direttamente dal contatto con i maestri artigiani, tornando così alle radici del lavoro pratico.
Il ruolo del dialogo tra imprese e formazione
Un elemento chiave del cambiamento è il dialogo tra le aziende e gli istituti di formazione. Pessi evidenzia come le imprese siano oggi più coinvolte nei percorsi formativi, che integrano teoria e pratica attraverso tirocini, favorendo così un miglior apprendimento da parte degli studenti. Inoltre, i giovani sembrano vedere il lavoro non più come un obiettivo fine a se stesso, ma come uno strumento per migliorare la qualità della propria vita, riprendendo una visione classica già espressa da Aristotele: lavorare per vivere, non vivere per lavorare.
Meno sussidi, più consapevolezza
Le recenti modifiche legislative, come la riduzione della durata della Naspi e la rimodulazione del reddito di cittadinanza, hanno avuto un impatto significativo. Pessi sottolinea che queste riforme hanno portato a una maggiore consapevolezza tra i giovani, spingendoli a cercare opportunità di lavoro e a investire nella propria formazione professionale. Questo nuovo contesto sembra quindi favorire un ritorno alle professioni tradizionali, con un approccio più pratico e concreto al mercato del lavoro.