125mila imprese in Italia usano l’Intelligenza artificiale, Confartigianato: “Insegnatela nelle scuole”
In Italia, la mancanza di personale qualificato rappresenta una sfida significativa per le imprese. Questa carenza è particolarmente evidente nel settore delle tecnologie avanzate e dell’intelligenza artificiale. Secondo Confartigianato, 125mila micro e piccole imprese hanno già adottato l’intelligenza artificiale, ma la loro crescita è frenata dalla difficoltà di trovare lavoratori con elevate competenze digitali. Su 449mila lavoratori richiesti con e-skill 4.0, ne mancano 246mila, pari al 54,9%.
Le difficoltà delle imprese nella transizione digitale
Il rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato evidenzia che il 58,1% delle micro e piccole imprese italiane considera la scarsità di personale qualificato il problema principale. Questo dato supera la media europea del 54,1%. Le aziende italiane affrontano difficoltà significative nel reperire lavoratori con competenze adeguate, problema percepito come più grave rispetto alla burocrazia, all’accesso al credito e alla concorrenza sleale.
Le figure professionali più difficili da reperire
La carenza di manodopera è particolarmente acuta in settori specifici. Tra i lavoratori più difficili da trovare ci sono gli elettricisti specializzati in costruzioni, con 11.900 posti vacanti su un fabbisogno di 17.540. Anche i tecnici programmatori e i meccanici nell’automotive sono difficili da reperire, con tassi di mancanza rispettivamente del 73% e dell’84%. La difficoltà riguarda anche gli addetti ai macchinari utensili.
Le implicazioni per le piccole e medie imprese
In una nota, Marco Granelli, presidente di Confartigianato, ha sottolineato l’importanza di un’adeguata politica formativa per affrontare questa emergenza. La mancanza di manodopera qualificata mette a rischio la capacità delle imprese di cogliere le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Due piccole imprese su tre hanno già adottato misure per attrarre e trattenere il personale qualificato, intensificando la collaborazione con le scuole, in particolare quelle tecniche e professionali.
La visione del Ministro dell’Istruzione
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha evidenziato la necessità di una scuola avanzata in grado di formare specialisti di alto profilo. Attualmente, in Italia, non si riesce a coprire un milione di posti di lavoro per la mancanza di profili specialistici. Questo, secondo il ministro, rappresenta un insulto agli studenti e richiede un intervento urgente per migliorare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro, rilanciando l’istruzione tecnica e professionale.