Valutazione DS, sganciata retribuzione risultato. Disal: bene ma non diventi oggetto contrattazione

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 comunicato DiSAL – E’ notizia certa che l’Amministrazione scolastica intenda separare per questo anno scolastico l’annunciata valutazione dei dirigenti scolastici dalla retribuzione di risultato, che continuerà, pertanto, ad essere erogata secondo le consuete modalità corrispondenti alle fasce di complessità.

“Una decisione – ha ricordato Ezio Delfino, presidente dell’Associazione  –   che DiSAL aveva proposto ed auspicato a conclusione del 25° Convegno nazionale a Firenze conclusosi il 1 aprile e che consente ai presidi, ma anche ai componenti dei nuclei di valutazione, di approfondire il modello valutativo ipotizzato, le procedure per la sua compilazione”.

La scelta potrà consentire al MIUR di  rivedere gli strumenti valutativi adottati per  renderli più adeguati al contesto istituzionale, oggi  privo di autonomia e di coerenti strumenti di direzione, ed avviare, contestualmente, un percorso valutativo anche delle altre professioni della scuola.

Una scelta che, di fatto, depotenzia la Direttiva 36/2016 del Ministro Giannini, ma che si rende necessaria per l’oggettiva complessità del modello di valutazione elaborato dal Ministero, dal ritardo dei tempi di implementazione, da sperequazioni emerse tra i diversi Uffici scolastici regionali nella formulazione degli obiettivi di risultato per i presidi.

Dobbiamo considerare l’annunciato rinvio una buona notizia?

“Si  –  sostiene sempre Delfino  –  considerato che siamo al termine di un altro anno scolastico, nel quale la quotidianità professionale dei presidi è stata martoriata da vecchie e nuove fatiche e che la compilazione del portfolio rappresenterebbe in questo frangente un ulteriore puro adempimento, senza alcuna possibilità di redigerlo con una minima consapevolezza e coerenza”.

Non solo, ma, in attesa della sua implementazione, nessuno si è preoccupato, durante questi mesi, di realizzare necessari momenti di presentazione partecipata del percorso valutativo, di attivare occasioni di studio e di comparazione, di realizzare  momenti che formassero i dirigenti ad una seria consapevolezza valutativa.

Proprio a questo fine DiSAL ha attivato numerosi di incontri  studio ed approfondimento sul tema della valutazione,  aiutando in tal modo le centinaia di presidi incontrati a sviluppare consapevolezze culturali, cognizione delle criticità, riflessioni sul valore formativo che dovrebbe avere un modello di valutazione adeguatamente impostato.

“Potrebbe non essere necessariamente una buona notizia, invece  – conclude Delfino – l’apertura del ‘tavolo tecnico’ chiesto dai sindacati e fissato dal Miur per il 18 aprile se questo preludesse ad una nuova ‘contrattazione’ sul portfolio con il rischio, ancora una volta, di ritardare e snaturare il processo valutativo, ma soprattutto senza cogliere questa come l’occasione in cui sostenere e sviluppare, innanzitutto, sul tema, un confronto di merito, con una tensione a rilanciare la professione direttiva. Il rischio, ancora una volta, di un gioco tra le parti senza la convinta preoccupazione di sviluppare, nel campo aperto del confronto e del dialogo, ragioni, modelli, proposte, sperimentazioni, comparazioni internazionali, lasciando esaurire i presidi  nella loro  quotidiana routine. Quello che occorre, oggi, è, infatti, un nuovo dialogo che faccia emergere ragioni culturalmente fondate ed una comune volontà di sperimentare e costruire strumenti utili e non neutri atti burocratici.

Un’occasione perduta, dunque, o un’opportunità di affrontare questa oggettiva situazione di stallo come possibilità di sviluppare insieme  un modello valutativo coerente e, perciò, condiviso ed efficace?

La valutazione non è un atto contrattuale, ma un serio ed importante strumento di valorizzazione e miglioramento professionale: per questo chiediamo che le Associazioni professionali ed i diversi soggetti della scuola siano coinvolti per  collaborare a trasformare il modello valutativo per la valutazione dei dirigenti scolastici, fortemente compilativo e sommativo, in uno a forte valenza formativa e qualificante in modo pieno la loro professionalità.  Sostanziare e migliorare, avviandolo, un valido modello di valutazione dei dirigenti scolastici costituirebbe, inoltre, un forte volano per l’introduzione, urgente, del sistema di valutazione dei docenti e del personale amministrativo – anch’esso fortemente voluto dalla Buona scuola – inizialmente avviato lo scorso a.s. con il percorso della valorizzazione del merito, grande assente, oggi, nel confronto tra le parti.
Le carenze del sistema scolastico,  l’oggettivo disagio montante tra i dirigenti scolastici e la stanchezza si vincono con ragioni partecipate, approfondimenti culturali, confronti nel merito, strumenti condivisi.  E insieme.
Noi ci siamo.

Milano, 14 aprile 2017

Ufficio stampa DiSAL

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