Università. Modalità riparto fondi diritto studio, Link: bene, primo passo avanti

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comunicato Link Coordinamento universitario – Il 27 luglio è stata approvata in conferenza stato-regioni la riforma del riparto alle regioni del Fondo Integrativo Statale per il finanziamento delle borse di studio che entrerà in vigore a partire dal 2017 e per cui attendiamo adesso solo l’uscita del decreto.

Con l’approvazione della nuova modalità di riparto del fondo per le borse di studio si andrà a determinare il fabbisogno finanziario attraverso la somma di “valori standard” che faranno riferimento al numero di studenti idonei e il relativo importo di borsa di studio, al numero di posti alloggio destinati a studenti idonei alla borsa, al contributo per la mobilità internazionale e al contributo di studenti con disabilità. Inoltre nel calcolo del fabbisogno si dovrà far riferimento alla media degli ultimi due anni a partire da quello precedente al riparto con l’esclusione dell’anno 2015/16 (escluso perchè anomalo a causa del nuovo ISEE).

Riteniamo che l’approvazione della riforma del Fondo Integrativo Statale costituisca il passo avanti necessario che da anni chiedevamo al governo, regioni e ministero per abbandonare la modalità di riparto dei fondi quasi esclusivamente premiale nei confronti di quelle regioni “virtuose” che andava a inasprire le disuguaglianze tra le diverse regioni per la copertura di borse e a creare un sistema sperequativo e iniquo di diritto allo studio.

Il nuovo riparto sicuramente renderà più omogeneo il sistema di diritto allo studio fra regioni anche se sarà necessario lavorare per inserire elementi che ancora mancano nel conteggio del fabbisogno, quale il conteggio del numero di pasti erogati per studenti borsisti dai servizi mensa e ristorazione.

Dopo un lungo anno di rivendicazioni con la campagna All In per il diritto allo studio, che andava a tracciare la direzione da prendere per un reale diritto allo studio, finalmente assistiamo ad un primo accoglimento delle istanze di migliaia di studenti e studentesse.

Per arrivare ad una copertura totale delle borse di studio e per mettere così fine alla figura dell’idoneo non beneficiario di borsa, non basterà la contribuzione da parte delle regioni del 40% rispetto alla quota ricevuta affidando quindi la copertura delle borse alle capacità contributive delle regioni, ma sarà necessario un rifinanziamento del fondo integrativo che ancora risulta insufficiente per un sistema integrale di diritto allo studio.

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