Francesca Puglisi Ministro dell’istruzione, PSP: docenti non la accetteranno mai, ha elaborato 107

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Comunicato Partigiani Scuola Pubblica – Dopo la disfatta subita dal governo Renzi al Referendum del 4 dicembre, si sentono fare per il ministero dell’Istruzione nomi quali quelli di Simona Malpezzi e Francesca Puglisi, proprio le protagoniste dello staff della legge 107/2015, la riforma che è stata l’origine del più grave dissenso tra il  Partito Democratico e il suo elettorato storico, i docenti.

Le analisi fatte sul voto del 4 dicembre , eccetto un sondaggio condotto da un’agenzia che opera con metodi discutibili, convergono tutte su un dato: la legge 107/2015 è stata fatale per la  credibilità del governo!

Il popolo sovrano si è espresso in massa contro una riforma costituzionale istituzionalizzata con cui si è tentato di modificare ben un terzo della Costituzione, dando per scontato l’appoggio incondizionato dei cittadini al governo!

Così non è stato, la clamorosa smentita ha costretto il premier alle dimissioni ed ora il Presidente Mattarella dovrebbe farsi interprete delle istanze del popolo sovrano che ha bocciato il governo in tutta la sua linea, nominando un anti-Renzi, non certo un Renzi bis, che dovrebbe a sua volta scegliere un’anti-Giannini , non certo una deputata PD proveniente dal suo staff!

Auspicabile sarebbe la nomina di  un governo di scopo per la revisione ed integrazione della legge elettorale per portare gli italiani al voto al più presto, partecipato dai costituzionalisti che hanno portato avanti le ragioni del no!

I docenti non accetteranno mai come ministro dell’istruzione, sia pure pro tempore,  un membro dello staff che ha elaborato la legge 107/2015.

A fine gennaio sarà pronto l’aggiornamento della Legge di Iniziativa Popolare dopo ampie consultazioni in tutta Italia, tra cittadini e operatori, per una scuola in linea con la Costituzione, che verrà sottoposto al prossimo governo.

Nessuna possibilità di convergenza del settore istruzione sarà mai possibile sulla norma attualmente in vigore, nemmeno per modifiche.

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