Zecchi: studenti ignoranti perché ignoranti gli insegnanti

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Continua a far discutere la lettera appello dei 600 docenti universitari, i quali hanno accusato gli studenti degli Atenei di commettere nella produzione scritta errori da terza elementare.

Sulla questione, dopo il gruppo di linguisti per i quali il problema non sussiste, è intervenuto sulle pagine de “Il Giornale” Stefano Zecchi, il quale ha avanzato accuse “pesanti” nei confronti della classe docente.

Secondo Zecchi, infatti, “gli studenti sono ignoranti perché sono ignoranti i professori”.

L’ignoranza dei docenti, secondo Zecchi, è stato dimostrata dal concorso a cattedra 2016, il cui numero di “bocciati” è stato superiore al 50% dei partecipanti.

Quegli stessi insegnanti bocciati, prosegue Zecchi, saranno chiamati a scuola in qualità di supplenti, per cui cosa ci si può aspettare dagli studenti?

Nel proseguo della sua analisi, Zecchi afferma che l’insegnamento è stato proletarizzato dalla “demagogia sindacale”, che ha fatto sì che non si svolgessero concorsi ma che si assumessero i docenti “nei modi più stravaganti”.

Un posto nella scuola pubblica,continua ancora Zecchi, non è stato negato a nessuno, in cambio di stipendi molto bassi, che hanno fatto perdere autorevolezza sociale e considerazione agli insegnanti medesimi.

Senza voler entrare nel merito delle questioni poste da Zecchi, è doveroso ricordo che il reclutamento dei docenti di ruolo è avvenuto negli anni tramite concorso e/o attingendo dalle graduatorie ad esaurimento, alle quali si poteva accedere in seguito al superamento di un concorso o la frequenza di un corso avente valore concorsuale.

Ricordiamo, inoltre, che per le supplenze si attinge, oltre che dalle citate graduatorie ad esaurimento, dalle graduatorie di istituto, ove si accede in seguito al conseguimento della Laurea o del Diploma (per gli assistenti tecnici).

Ricordiamo, infine, che sul concorso a cattedra 2016 sono intervenuti anche docenti universitari, secondo i quali lo svolgimento delle prove, considerate le conoscenze/competenze richieste e il tempo a disposizione, era impossibile. D’altra parte, chi insegna sa bene che per preparare un’unità d’apprendimento (all’interno della quale bisogna personalizzare le attività proposte e indicare tempi, strategie, contenuti, materiali, strumenti …) o trattare un determinato argomento da proporre agli allievi non sono sicuramente sufficienti 150 minuti.

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