Spesa per istruzione nella legge di stabilità. Fondi per studenti meno abbienti, ma anche per formazione docenti e organico di diritto

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Cominciano ad arrivare le prime indiscrizioni sugli stanziamenti previsti dalla prossima legge di Stabilità per il capitolo istruzione. Ne parla il Corriere della Sera.

Nella finanziaria del prossimo anno è previsto che gli studenti universitari che hanno un ISEE al di sotto dei 13.000 euro non pagheranno le tasse indipendentemente dai risultati raggiunti. Le università saranno compensate dal mancato introito con un fondo di circa 80 milioni di euro.

Ci sono premi anche per gli studenti che hanno difficoltà economiche ma che presentano voti buoni: per tutti quelli con un Isee sotto i 23 mila euro ci sono le borse di studio, con un fondo che quest’anno è stabilizzato a 210 milioni.

Infine, ci sono 20 milioni dedicati agli studenti meritevoli delle secondarie di II grado, circa 400, il che fa 15 mila euro a testa, da destinare agli studi post diploma: gli studenti saranno seguiti da un tutor che verificherà come saranno amministrati quei soldi.

Nella Legge di Bilancio ci sono anche i fondi per la delega sullo 0-6, ovvero la legge sugli asili, che punta ad aumentare gli asili nido e a garantirli ad una fetta molto più ampia di famiglie: il fondo parte da 100 milioni per il primo anno.

Un’altra delega considerata prioritaria è quella per la formazione iniziale dei docenti: saranno stanziati dai 10 ai 15 milioni a copertura di percorsi specifici per le diverse categorie di insegnanti. Chi ha superato il Tfa ma anche lavorato come supplente, potrebbe evitare il tirocinio una volta vinto il concorso. Chi invece ha lavorato per molti anni ma ha pochi titoli, potrebbe rinforzare la parte di crediti formativi teorici con corsi ad hoc. L’obiettivo è di arrivare ad un unico percorso di reclutamento, che dovrebbe andare a regime entro il 2023: servirà un anno di formazione all’università post laurea magistrale, e due anni di tirocinio (pagato) a scuola prima di diventare insegnante a tutti gli effetti.

Sono circa 300 i milioni messi a disposizione per convertire 25.000 cattedre di fatto (quest’anno sono 60.000) in organico di diritto (quest’anno a quota 746.418), per evitare le supplenze e darle quindi a ruolo ai docenti che residuano dalle Gae e daconcorso, a partire dal prossimo anno scolastico. Presentato già come emendamento in commissione Cultura, questo passaggio potrebbe entrare nella legge di Stabilità.

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