Supplenze su sostegno senza titolo, Rapisarda: subito corsi di formazione ed aggiornamento per docenti ed ATA

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In questi giorni, come ormai avviene all’inizio di ogni anno scolastico, si susseguono ripetute ed allarmanti notizie che sottolineano la ciclica difficoltà dei vari Uffici Scolastici Regionali (USR) nel reperire docenti per il sostegno ed il paradosso che, quando se ne trovano, essi sono spesso non abilitati e specializzati.

In proposito dichiara Gianluca Rapisarda, Direttore dell’I.Ri.Fo.R: “E’ triste constatare come tale fenomeno, pur essendo diventato “endemico” nel sistema educativo del nostro Belpaese, venga affrontato, anche all’inizio di quest’anno scolastico, con la solita leggerezza e superficialità dal Miur, che si continua ad incaponire, al contrario ed inspiegabilmente, nella sua mancata azione di “stabilizzazione” degli insegnanti specializzati.”

Prosegue Gianluca Rapisarda: “Anche se dal 2007, anno di costituzione delle cosiddette “Graduatorie ad esaurimento”, le immissioni in ruolo spettano per metà ai vincitori di concorso e per l’altra metà agli iscritti alle Gae, per il sostegno, invece, questi arruolamenti sono ridotti ormai al lumicino sia per l’insufficiente numero di assunzioni dei vincitori (tra l’altro pochissimi) dell’ultimo Concorsone voluto dalla Buona Scuola, sia perché le Graduatorie ad esaurimento, attualmente, si sono quasi del tutto svuotate.”

“La cosa ancor più grave -precisa il Direttore Gianluca Rapisarda- e che, a causa di incomprensibili circolari del Ministero dell’Istruzione, in caso di assenza di docenti specializzati di ruolo e dei supplenti con il titolo di specializzazione, i posti vacanti (una buona parte, considerata l’ormai pressoché totale mancanza di vincitori di concorso e con le Gae praticamente smaltite) possono essere coperti con quelli che la “burocrazia ministeriale” chiama supplenti “in deroga” o, ancor peggio, “senza titolo”: docenti non abilitati e specializzati che, a settembre, si reinventano ogni anno insegnanti di sostegno.”

La situazione è diventata particolarmente preoccupante in Sicilia, dove (fonti Miur) sono presenti 16.378 posti di sostegno, oltre la metà dei quali divisi tra Palermo e Catania: per l’amministrazione, quasi un terzo di queste cattedre deve andare necessariamente a supplenza fino al 30 giugno prossimo, perché il direttore generale dell’Usr dell’Isola, Maria Luisa Altomonte, con il decreto direttoriale n. 52, ha assegnato agli Uffici degli Ambiti Territoriali addirittura 4.872 cattedre in deroga. Un numero impressionante, non certo giustificabile dalle 1.203 nuove certificazioni accordate delle Asl rispetto al 2016, nonché dall’incremento di ulteriori alunni disabili gravi.

Sottolinea il Direttore Gianluca Rapisarda: “L’esperienza di questi ultimi 40 anni sembra non aver insegnato al Miur che precarietà e scarso investimento sulla formazione degli operatori non giovano ai nostri ragazzi e che, soprattutto, quest’eccessivo ricorso ad una quantità impressionante di insegnanti per il sostegno “senza titolo” non è garanzia di qualità dell’inclusione scolastica.

A questo punto, temiamo proprio che, stanti così le cose, la mancanza di una “policy” a lungo termine del Ministero ed il suo “dogma” del risparmio e delle graduatorie ad ogni costo faranno in modo che, in Sicilia, anche per quest’anno, il diritto allo studio degli allievi con disabilità resti desolatamente solo “sulla carta.”

Conclude Gianluca Rapisarda: “Pertanto, ricordando a chi di dovere che, ai sensi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006, ogni diritto negato ai disabili è un atto di “discriminazione”, chiediamo all’USR Sicilia che si faccia immediatamente carico, per il tramite delle sue risorse, dell’attivazione di corsi di formazione e aggiornamento sia per i docenti supplenti che per il personale ATA (Ausiliario Tecnico Amministrativo), per lo meno per tamponare una situazione che rischia di diventare drammatica”.

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