Sostegno, “penuria” di specializzati in Veneto: circa 300 cattedre assegnate a docenti di posto comune
L’assegnazione delle cattedre di sostegno, come più volte evidenziato dalla nostra redazione, nel corso degli anni è divenuta sempre più problematica, in quanto a fronte di un aumento degli allievi disabili, abbiamo una diminuzione dei docenti di sostegno.
Di tale problematica abbiamo parlato ieri in: Sostegno, Anief: 7000 alunni in più, 1370 docenti in meno. Riattivata iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”
Ai problemi di organico, bisogna aggiungere la distribuzione dei docenti specializzati, presenti in maggior numero nelle regioni del Sud, ragion per cui nelle scuole del Nord numerosissime cattedre su sostegno vengono assegnate a docenti non specializzati.
Tra le regioni, in cui il problema risulta con maggior evidenza, ricordiamo il Veneto, dove individuare docenti specializzati è diventata una vera e propria impressa sin dall’inizio dell’anno scolastico.
La provincia di Vicenza sembra essere quella in cui la “penuria” di insegnanti specializzati si sta maggiormente manifestando: nel corrente anno scolastico, leggiamo nel “Giornale di Vicenza”, i docenti non specializzati, chiamati a coprire una cattedra di sostegno, sono circa 300 tra scuola secondaria di I e II grado.
La mancanza di docenti specializzati è attribuita al fatto che solo l’Università di Padova organizza corsi di specializzazione.
I 240 docenti, che annualmente si specializzano nel suddetto Ateneo, non coprono né i pensionamenti né le cattedre lasciate libere da chi chiede e ottiene il passaggio su posto comune.
Quella sopra descritta è la situazione evidenziata da Fogarolo referente del gruppo scuola Fish, il quale non ha mancato di sottolineare come il sostegno sia ormai divenuto un “ripiego” per chi non riesce ad entrare nella scuola per altre vie.