Sostegno ai disabili. ANIEF, Faraone ammette che i docenti sono pochi, a febbraio l’aumento di numero

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ANIEF – In attesa di conoscere i contenuti della Legge delega sulla riforma del sostegno, come previsto dalla Legge di riforma n. 107/2015, oggi è arrivato un segnale incoraggiante: intervenendo a Gela, all’inaugurazione dell’anno scolastico alla scuola media “Enrico Mattei”, il sottosegretario all’istruzione Davide Faraone ha detto che “gli insegnanti di sostegno in servizio, a pieno titolo, nella scuola italiana sono insufficienti”, aggiungendo che “è necessario aumentarne il numero e lo faremo una volta approvata (verso febbraio) in Parlamento, la legge in discussione che prevede una nuova formazione per questa categoria di docenti”.

Anief ritiene rilevante l’ammissione del sottosegretario all’istruzione. Innanzitutto perché dimostra che i quasi 30mila posti di sostegno in deroga ufficiali, quasi 40mila reali, rappresentano un problema da risolvere. Ovviamente, trasformandoli tutti, il prima possibile, in cattedre inglobate nell’organico di diritto. Che si andranno ad aggiungere ai 96mila attuali. In caso contrario, tra un anno, qualsiasi legge delega venga approvata, staremo comunque qui sempre a parlare di un docente specializzato su tre precario e che arriva in classe ad anno scolastico abbondantemente avviato. In secondo luogo, le parole di Faraone danno credito a quanto sostenuto da tempo dall’Anief: non si può uscire dalla “babele” sul sostegno senza incrementare il personale a supporto degli oltre 240mila alunni disabili o con limiti di apprendimento cognitivo.

“Siamo felici – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal – che anche un alto rappresentante del governo, quale è l’onorevole Davide Faraone, reputi superati i vincoli legislativi che da anni e anni costringono decine di migliaia di supplenti annuali ad essere chiamati in autunno per stipulare supplenze sino al 30 giugno dell’anno successivo. Con tutto quello che ne consegue, in chiave negativa, soprattutto per il bene degli alunni, sottoposti a cambiamenti continui di docenti specializzati”.

“Speriamo anche che all’incremento del numero di docenti corrisponda anche la fine dell’assegnazione di orari di sostegno ridotti rispetto a quanto previsto dalle relazioni mediche e dalle diagnosi funzionali. Ma anche che si finisca di creare classi con 32 alunni iscritti di cui 3 disabili. Andando ad infrangere, in questo caso, l’articolo 11 del Dpr n. 89/09, in base al quale ‘le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola dell’infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni’. Solo così facendo, tutelando i diritti dei discenti più deboli, potremo finirla con le battaglie in tribunale. Sia per l’assegnazione delle cattedre che delle ore previste, sia per risarcimenti a favore delle famiglie e a danno del Miur”.

Anief ribadisce la gratuità dell’azione giudiziaria per i genitori o tutori che si rivolgeranno al giovane sindacato, con lo scopo di vedere rispettato un loro diritto: la corretta assegnazione dell’insegnante di sostegno, per tutte le ore prefissate.‬ Non è solo un problema di mancato‬ adeguamento di organico di fatto e organico di diritto, ma di pieno rispetto della sentenza pilota n. 80/10 della Corte Costituzionale.

In attesa di vedere realizzato il progetto governativo di incremento dei docenti di sostegno, annunciato oggi dal sottosegretario Davide Faraone, Anief invita tutti coloro che non accettano questo sopruso ai danni degli alunni disabili ad aderire all’iniziativa gratuita “Sostegno: non un’ora di meno!”, mettendo a disposizione delle famiglie un modello di lettera per richiedere sin da questi primi giorni di scuola le ore di sostegno per l’intera durata dell’orario di servizio settimanale dell’insegnante specializzato: la richiesta si lega a doppio filo alla necessità di assumere, come previsto dall’art. 40, comma 1, della legge 27 dicembre 1997 n. 449, degli insegnanti di sostegno, in deroga al rapporto docenti-alunni. Al silenzio-rigetto da parte dell’USR seguirà ricorso gratuito presso il tribunale di competenza. In tutti quei casi in cui non saranno erogate le ore di sostegno o in caso di inadempienze, le segnalazioni possono essere raccolte dal sindacato inviando una email a [email protected].

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