Sostegno: 20 alunni per classe, no vincolo decennale, formazione con 60CFU per aspiranti docenti. Le proposte di chi vive e lavora con alunni con disabilità

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MILANO: Ancora genitori e docenti insieme per affrontare i temi della riforma e per difendere i diritti degli studenti con disabilità

Si è tenuto a Milano il terzo incontro-dibattito sui decreti legislativi, che la legge 107/2015 ha delegato al Governo. Hanno partecipato molti genitori e insegnanti che, esaminando le tematiche legate ai nuovi provvedimenti, hanno dato vita a un vivace e approfondito dibattito.

Il gruppo, coordinato da Evelina Chiocca componente del direttivo CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno), ha considerato i singoli articoli del decreto 378, il decreto legislativo che tratta della “Promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”. I presenti hanno espresso unanime accordo nel riconoscere che se il decreto legislativo venisse approvato così come è stato presentato alle Commissioni parlamentari, potrebbe innescarsi un processo di involuzione del progetto inclusivo, iniziato oltre 40 anni fa, determinando nuove forme di emarginazione e di esclusione. I contenuti del DDL sembrano dimenticare, se non negare, i principi stessi che hanno reso possibile l’integrazione scolastica. Del primo provvedimento del 1971, della legge 104/92 e della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, recepita dall’Italia con la legge 18/2009, sembra non restare traccia. Tutto annullato. È una proposta che, di fatto, rinnega il passato-

Nel presentare il testo emendato del decreto, attualmente depositato presso la VII Commissione Cultura del Senato affinché ne acquisisca gli emendamenti suggeriti, è stato riferito ai partecipanti che non solo dai rappresentanti del CIIS, ma anche da parte del gruppo “Facebook Sostegno 378”, era stata valutata attentamente la possibilità di chiedere lo stralcio totale non solo del decreto 378, ma anche degli altri. Tuttavia la consapevolezza che il Governo non recederà dal suo intento e che provvederà ad approvare il testo originario del provvedimento ha costituito la spinta per procedere a redigerne rapidamente gli emendamenti con l’obiettivo di migliorare alcuni passaggi e di ridurre o annullare le criticità più evidenti. L’alunno è stato posto al centro del percorso inclusivo e ogni azione è stata orientata per favorire la realizzazione dell’inclusione, coinvolgendo tutti gli operatori, secondo principi di corresponsabilità e di collaborazione, che vedono nella famiglia il partner privilegiato.

Nei giorni scorsi Evelina Chiocca, a nome del Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili, di cui è responsabile scuola, ha presentato alla VII Commissione del Senato la proposta di emendamenti. L’appuntamento di sabato, nella città meneghina, è stata un’occasione importante, per informare su quanto sta accadendo, evidenziando le criticità e le possibilità di modifica.

In sintesi, di seguito, alcuni temi posti all’attenzione dei senatori, per la modifica del decreto:

1) recupero del ruolo e della centralità della famiglia, che il decreto ha praticamente annullato,
2) predisposizione e approvazione del PEI da parte di tutto il gruppo di lavoro, che deve essere composto dagli insegnanti della classe, dalla famiglia e dagli specialisti ASL, ovvero mantenimento dei gruppi conosciuti con il nome di GLHO,
3) indicazione della tempistica di elaborazione del PEI e specifica dei suoi contenuti (fra cui: programmazione curricolare, profilo di funzionamento),
4) numero di alunni per classe: riportare a 20 (e non 22 come propone il decreto),
5) inserimento del numero massimo di 1 alunno con disabilità in classi il cui numero complessivo di alunni deve essere pari a 20,
6) ridefinizione dei criteri ad uso dell’Invalsi per la predisposizione di Protocolli per la valutazione della qualità della scuola,
7) cancellazione del piano per l’inclusione, non ben descritto e privo, dai pochi elementi disponibili, di validità ai fini del processo inclusivo,
8) cancellazione delle sezioni del sostegno e del vincolo decennale: l’impegno formativo degli alunni con disabilità è compito dell’intero consiglio di classe o team di modulo,
9) formazione obbligatoria per tutti gli aspiranti docenti, che devono acquisire non meno di 60 CFU, su tematiche riguardanti “unicamente” l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità,
10) ridefinizione dei componenti del GIT, che sostituirà l’attuale GLIP. Nelle proposte emendative formulate, il GIT, per definire le risorse necessarie, dovrà vagliare e considerare quanto indicato nel PEI, elaborato e approvato congiuntamente da docenti della classe, dalla famiglia e dagli specialisti socio-sanitari.
11) continuità educativo-didattica, che deve riguardare non un solo docente ma tutti i docenti della classe o della sezione in cui è iscritto l’alunno con disabilità per l’intero ciclo scolastico.

A conclusione dell’incontro è stata lanciata un’ulteriore iniziativa, proposta a Spinea (VE) due giorni fa: raccogliere le firme e il consenso per sostenere gli emendamenti proposti.
Tanto i genitori quanto gli insegnanti presenti sono apparsi determinati nel sostenere le azioni promosse a supporto dell’accoglimento degli emendamenti. E, per questo, ognuno cercherà di contattare parlamentari e amministratori pubblici, per sensibilizzarli e per chiedere palese sostegno.
Nel frattempo proseguono i contatti per un incontro con il Ministro, sen. Fedeli.

Per seguire il calendario dei prossimi appuntamenti, vi invitiamo a prendere nota degli avvisi che sono pubblicati nel gruppo Facebook “sostegno 378”.
Per prendere visione del testo emendato, andare alla pagina: www.sostegno.org
Per inviare la propria adesione e supporto, è possibile firmare una petizione in “change.org”: “Scuola e sostegno: il decreto che vogliamo!”. Possono firmare singole persone, associazioni, gruppi Facebook.

Evelina Chiocca
Caterina Altamore
Silvia Biella
Elio Canino
Stefania Santinelli
Rita Viotti
C.I.I.S. Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno e i Gruppi Facebook di genitori e insegnanti: “Sostegno 378”, “La scuola pubblica non deve finire”, “Docenti per la scuola pubblica”, “Rete nazionale per il diritto allo studio”

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