Scuole aperte d’estate: mancano mezzi, strutture e spazi adeguati. Lettera

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A Vanna Iori e a chi, come lei, pensa a una scuola aperta anche d’estate: sarebbe utile e istruttivo un giro nelle scuole italiane, già roventi a metà maggio (almeno da Roma in giù); non sempre dotate di una palestra, figuriamoci di spazi all’aperto; con aule che, se dette “pollaio”, ci sarà pure un motivo.

Lasciate i vostri freschi uffici e abbiate l’umiltà, o almeno il buon senso, di rendervi conto che la realtà è ben diversa da quella comoda e ovattata in cui ” pensate” e operate, altrimenti il rischio è quello di fare come Maria Antonietta, che propone brioche a un popolo già affamato (e … esacerbato, per usare un eufemismo).

Nicoletta Berrino, docente

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