Scuola, ci vuole un fisico bestiale per bidellare, dirigere, insegnare. Lettera

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Inviato da Antonio Deiara – Sono stato un onesto terzino destro, da giovane, determinato ma corretto.

Non avrei mai immaginato di dover mettere a frutto la mia esperienza calcistica nella Scuola. Capita non di rado che due aitanti giovanotti di terza media, e non solo, passino dagli insulti ai fatti, e che il professore si ritrovi al centro del “ring”. Che fare? Bloccare i contendenti, evitando che si facciano male e mi procurino danni, o tentare di chiamare il bidello? La situazione si complica quando la casacca arbitrale spetta ad un collega anziano, uno di quelli da pensionare con tutti gli onori didattici un lustro fa. I due galletti di manzoniana memoria si scagliano l’un contro l’altro e pretendono di avere il diritto di “…uccidere quello lì!”.

La scena madre si svolge quando arrivano i genitori, convocati dal dirigente scolastico. La location è la presidenza, gli interpreti sono alunni pugilatori, madri e padri strappati alla quotidianità, docenti trafelati e, talvolta, “ammaccati” dai contendenti, bidelli attoniti. “Mio figlio – sentenzia la madre dell’aspirante Rocky – non infastidisce nessuno ma, se qualcuno lo attacca, ha il permesso di reagire. Non merita certo una sospensione per essersi difeso…”. Il padre dell’emulo di Ivan Drago urla minacciosamente: “È dalla seconda elementare che suo figlio importuna il mio. L’ho autorizzato a difendersi. E poi, dove sono i bidelli? I professori non si accorgono di niente, Signor Preside, e Lei deve intervenire.”. “Noi dobbiamo vigilare l’ingresso e i corridoi; – puntualizza il bidello – e poi ci sono le fotocopie, le circolari e le pulizie.”. Il Preside deve rinviare ogni decisione al Consiglio di classe, nel rispetto dello Statuto delle studentesse e degli studenti.

Fabula docet che ci vuole un fisico bestiale anche per “bidellare”, dirigere e insegnare. Un prerequisito simile pone una serie di problemi in sede di inserimento nelle graduatorie di nuovi dirigenti, docenti ed ATA: saranno sufficienti un metro e ottanta di altezza, esperienze pregresse di judo e/o karate, addominali a tartaruga delle Galapagos? O basterebbe ripristinare la sospensione immediata per i due contendenti, ricordare agli avvocati dei genitori che, oltre la “culpa in vigilando”, esiste anche la “culpa in educando” e incrementare il numero dei bidelli, dato che nessuno di loro ha imparato a vigilare su due piani simultaneamente?

Antonio Deiara

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