Sciopero 17 marzo, USB: quasi 150mila lavortatori aderenti. Buona scuola indigesta

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comunicato USB – A marzo quasi cinquantamila lavoratori della scuola hanno scioperato contro le deleghe alla legge 107; in tanti abbiamo incrociato le braccia per fermare l’ultimo attacco alla scuola statale, ai diritti dei lavoratori, degli studenti e delle famiglie. Un risultato importante che dovrebbe spingere il governo ad arrestare la corsa delle deleghe e aprire un serio confronto col mondo della scuola, per la sua riorganizzazione a partire dal ritiro della legge 107.

Sono numeri importanti che ci dicono come il lavoratori della scuola non abbiano ancora digerito la controriforma renziana della scuola.

Certamente sarebbero stati molti di più i lavoratori in sciopero, se solo la categoria non avvertisse ormai da anni un profondo senso di inutilità nei confronti dello sciopero come strumento di lotta sia a causa delle strettoie imposte dalla legge 146, non a caso detta antisciopero, sia per la lunga serie di scioperi convocati negli anni dalla Flc insieme con gli altri sindacati gialli, col solo obiettivo di intercettare il malessere dei lavoratori e neutralizzarlo, come con lo sciopero del 5 maggio 2015.

Ancora una volta, anche in questo mese di marzo, la Flc ha indetto uno sciopero del solo comparto scuola l’8 marzo, giornata dello sciopero generale internazionale contro la violenza sulle donne, con l’unico obiettivo di indebolire le proteste dei lavoratori in vista dello sciopero dei sindacati di base del 17 marzo. Alla Flc non importava nulla dei temi specifici dell’8 marzo, come dimostra il fatto che il resto della Cgil non ha scioperato. L’operazione è riuscita solo in parte: l’8 hanno scioperato meno di 18.000 lavoratori, il 17 quasi 30.000. È di tutta evidenza che senza lo sciopero della Flc la protesta dei lavoratori sarebbe confluita tutta nel 17, rafforzando il fronte dei lavoratori contro la 107. Ma nessuno si faccia illusioni: nonostante i tatticismi filo-governativi dei sindacati gialli, i lavoratori della scuola sanno bene a chi indirizzare le proprie proteste, come ampiamente dimostrato il 4 dicembre.

Infine, bisogna evidenziare l’ambiguità della Funzione Pubblica nella rilevazione dei dati dello sciopero: lo sciopero dell’8 è dato al 2,57%, quello del 17 al 2,86. Ci chiediamo come sia possibile che più di 12.000 lavoratori determinino una differenza percentuale solo dello 0,30%. La funzione pubblica calcola il dato dello sciopero del 17 marzo sui lavoratori “tenuti” al servizio, il dato dell’8 Marzo sul dato del personale rilevato che risulta di più di 300000 unità in meno rispetto al 17 Marzo, una differenza nella rilevazione che fatichiamo a comprendere.

La verità è unica: lo sciopero del 17 marzo ha visto 30000 persone in lotta, un numero altissimo per il sindacalismo conflittuale e che non si vedeva dal 5 maggio 2015, solo che stavolta lo sciopero non era indetto dai sindacati complici, ma dall’USB e dagli altri sindacati che si sono realmente opposti alla “Buona scuola”. La scuola non vuole le deleghe e non si è rassegnata alla legge 107.

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