Quando sarà stabilito l’aumento stipendiale per i docenti? L’attesa è snervante e genera sfiducia. Lettera

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Mario Bocola – Ma quando arriva questo rinnovo del contratto nella scuola? Sembra un rebus infinito.

La riforma del pubblico impiego è stata fatta e il decreto Madia è operativo. Si parla di 52.000 contratti a tempo indeterminato il prossimo settembre che dà una boccata di ossigeno a tanti precari, i quali da anni insegnano al servizio dello Stato con il compito delicato e difficile di istruire e formare le nuove generazioni. Molti precari insegnano da anni per cui la trasformazione del contratto da determinato a indeterminato è automatica e senza oneri per lo Stato.

Oltre alle assunzioni che la Ministra, Valeria Fedeli, ha fortemente richiesto e voluto per dare stabilità all’organico di diritto bella scuola, ora si attende un’altra notizia, anch’essa positiva, cioè il rinnovo del contratto di lavoro dei docenti fermo da otto anni. L’intesa raggiunta parla di 85 euro mensili ma i sindacati devono fare un ulteriore sforzo per raggranellare altri euro al Mef per i docenti che giornalmente “buttano” letteralmente il sangue nelle classi e sono sottoposti ad una mole di lavoro non indifferente, senza considerare il lavoro “oscuro” che nessuno considerar.

Nella scuola, infatti, esiste il lavoro che si “vede” ossia le lezioni in classe e poi c’è il lavoro casalingo, cioè quello che non si “vede”: la correzione degli elaborati, la progettazione, la preparazione delle verifiche e delle lezioni, lavoro che quasi tutti i non addetti ai lavori non vedono o fanno finta di non vedere. Ma che realmente c’è e meriterebbe di essere retribuito come avviene negli altri comparti della Pubblica Amministrazione.

L’attesa è lunga e snervante e genera sfiducia nei docenti.

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