Riforme. Snals: mettere in contratto lavoro oltre le 18 o 24 ore, avviare fase transitoria per immissioni in ruolo

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I 18 mesi in cui si è discusso di questa riforma sono stati, secondo noi, sostanzialmente perduti, perché non c’è stato nessun confronto con la scuola reale, e ora paghiamo lo scotto del fatto che il nuovo governo debba procedere con tempi accelerati.

Abbiamo sempre contestato che in questa riforma ci sia un eccesso di deleghe: rifare la scuola per delega non è il modo migliore, perché spesso ne risultano provvedimenti non coordinati fra loro”.

Lo dichiara Achille Massenti, segretario generale vicario Snals – Sindacato nazionale autonomo lavoratori scuola, in un’audizione in commissione Cultura alla Camera sui profili attuativi della legge 107 del 2015 (Buona scuola).

“Dall’ambito contrattuale restano esclusi quelli che ormai sono compiti sempre più preponderanti nel lavoro di un insegnante, cioè la compilazione delle carte e la formazione: si continua a dire che gli insegnanti fanno ‘solo’ 18 o 24 ore a settimana, ma non si tiene conto di tutto il resto del lavoro, che il contratto non formalizza”.

“La formazione iniziale è un progetto su cui si può ragionare, ma manca la fase transitoria, che in questa riforma è solo adombrata, senza tenere conto del fatto che c’è una pluralità di categorie, quindi si rischia di creare tensioni, come sulle assunzioni: si sono volute assumere tante persone subito, senza tenere conto delle differenze, col risultato di non soddisfare nemmeno chi è stato immesso in ruolo”.

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