Riforme. M5s, Finlandia al top dell’istruzione, Italia la prenda ad esempio

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La “vera” gratuità dell’istruzione obbligatoria, l’ascolto del mondo della scuola in tema di riforme e la creazione di un’equipe di esperti a supporto degli istituti.

Sono queste, secondo Luigi Gallo (M5s), le sfide che “l’eccellente” sistema scolastico finlandese ha vinto a differenza di quello italiano, “costantemente relegato agli ultimi posti della classifica Ocse”.

Al rientro da una visita a Helsinki assieme a Simone Valente, Giuseppe Brescia ed Enza Blundo, promette che “con i miei colleghi in commissione Cultura ragioneremo su proposte concrete per migliorare il nostro sistema d’istruzione”.

“L’articolo 34 della nostra Costituzione prevedrebbe la gratuità dell’istruzione obbligatoria – ricorda Gallo – peccato
che nella realtà non sia così: i contributi volontari dei genitori si sono trasformati in tasse d’iscrizione occulte”.

E ancora, per quanto riguarda l’ascolto del mondo della scuola: “In Finlandia è stata creata una rete di almeno 200 scuole che
studia ed elabora le future riforme a cadenza decennale e che i governi poi traducono in atti concreti”. Mentre sul sostegno a
docenti e studenti, “in Finlandia esiste una task force di pedagogisti, psicologi, professionisti dei servizi sociali e
dell’orientamento, ricercatori che va nelle nelle scuole per intervenire su casi specifici, per innovare la didattica e per
la formazione. Una proposta contenuta anche all’interno di una nostra pdl”.

Giudizio più che positivo, per Gallo, anche sulle principali mission della scuola finlandese, che sono “diverse da quelle
della scuola italiana”. In cima ci sono “il benessere del bambino e del ragazzo”, che si raggiunge “garantendo anche il
benessere dei docenti, una missione fallita dal governo Renzi, che ha trasformato la scuola pubblica in un luogo di scontro, di
frustrazione e di rabbia”, e “la centralità della pedagogia per qualsiasi attore del mondo dell’istruzione, dal ministero fino
all’ultimo operatore della scuola. In Italia il governo imposta invece un modello di scuola fondato sui test Invalsi e su
approcci meramente aziendalistici”.

A Helsinki la delegazione ha visitato scuole, università e istituzioni pubbliche. “Un’esperienza molto interessante e
utile. Purtroppo, ed è molto esemplificativo – conclude Gallo – tra il sistema d’istruzione del nostro Paese e la Finlandia, non esistono rapporti consolidati. Con un approccio del genere non si va lontano”

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