L’82% delle scuole utilizza il registro elettronico, nonostante i problemi

WhatsApp
Telegram

L’82% delle scuole usa il registro elettronico. A rivelarlo i primi dati emersi a luglio dalle rilevazioni dell’Osservatorio Scuola digitale.

Sono trascorsi ben cinque anni da quando nel 2012 con la legge 135 sulla razionalizzazione della spesa pubblica, la digitalizzazione è entrata prepotentemente a far parte anche del mondo della scuola. Espressione emblematica di tale rivoluzione è stata l’introduzione del registro elettronico. Tuttavia l’introduzione di questo strumento è avvenuta in maniera molto graduale in quanto gran parte delle istituzioni scolastiche non erano adeguatamente attrezzate a garantirne il corretto funzionamento mancando delle strutture (su tutto reti internet adeguate) e degli strumenti (Pc per singole classi, tablet per gli insegnanti)  necessari.

A cinque anni di distanza la situazione è certamente cambiata, in meglio ovviamente, le scuole, in gran parte, si sono via via attrezzate. Infatti secondo i primi dati emersi a luglio dalle rilevazioni dell’Osservatorio Scuola digitale , e riportate da “il venerdì, supplemento de la Repubblica” su un campione di 3.500 istituti, l’82% delle scuole usa il registro elettronico, un notevole passo avanti se si pensa che nel 2015 era solo il 69,2% delle scuole. Solo il 20% circa non lo utilizza ancora. L’obiettivo del Miur è quello di ovviare a questo nel più breve tempo possibile, attraverso lo stanziamento di 15 milioni di euro previsti dal Piano Nazionale Scuola digitale che dovrebbero permettere di dotare tutte le classi del primo  ciclo di registro elettronico.

Proprio per questo, secondo quanto dichiarato da Antonello Giannelli, Dirigente tecnico del Miur, “il problema delle dotazioni tecnologiche è superato”.

Sul fatto poi, che i registri virtuali valgano come atti pubblici sebbene siano sprovvisti di firma digitale, il dirigente tecnico Miur, Antonello Giannelli, chiarisce: “In questo caso si ha una firma elettronica debole, integrata dall’inserimento delle credenziali.”

WhatsApp
Telegram

Eurosofia: un nuovo corso intensivo a cura della Dott.ssa Evelina Chiocca: “Il documento del 15 maggio, l’esame di Stato e le prove equipollenti”