I posti di sostegno in deroga devono essere assegnati prioritariamente ai docenti di ruolo

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Lo ha stabilito il Tribunale di Monza, accogliendo il ricorso proposto dall’Avv. Gaetano Liperoti, del foro di Catanzaro, nell’interesse di una docente calabrese, assunta con le cosiddette leggi sulla “Buona scuola” e titolare di posto comune in Lombardia.

Col provvedimento del Giudice Camilla Stefanizzi, è stato dunque ordinato all’Ufficio scolastico regionale della Calabria e all’Ambito territoriale provinciale di Crotone di assegnare la docente per l’anno scolastico 2017/2018 ad un posto disponibile nella provincia di Crotone, ottenendo così il ricongiungimento familiare che le era stato negato dall’Amministrazione.

Infatti, il Ministero dell’Istruzione, una volta esauriti i docenti in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno, copre i posti residui stipulando nuovi contratti a tempo determinato con i docenti supplenti non specializzati inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e nelle graduatorie di istituto, tralasciando di chiamare i docenti di ruolo che hanno richiesto l’assegnazione provvisoria per motivi di ricongiungimento familiare.

“È un’altra battaglia vinta contro gli effetti irragionevoli della cosiddetta Buona Scuola – commenta l’Avv. Liperoti – che ha creato una situazione di disagio sociale nel personale della scuola, costringendo i docenti che volevano essere assunti ad emigrare verso il Nord Italia, smembrando le famiglie, frustrando i legami affettivi e negando persino le assegnazioni provvisorie quando ci sono posti disponibili nella propria provincia di residenza”.

È stata affermata, dunque, anche per l’anno scolastico in corso, l’operatività del principio, già dichiarato l’anno scorso dal Tribunale di Reggio Emilia e dal Tribunale di Verona, che, a parità di titoli, anche sui posti di sostegno, vengono prima i docenti di ruolo.
L’ufficio scolastico provinciale si è difeso in giudizio sostenendo la correttezza delle operazioni compiute, ma il Tribunale di Monza ha dato ragione alla tesi sostenuta dal difensore dell’insegnante, che ora potrà rientrare dalla Lombardia in Calabria.

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