I piccoli comuni presenteranno proposte emendative alla Camera sulla scuola

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ANCI –  “Il patrimonio sociale, culturale e paesaggistico dei piccoli Comuni rappresenta una grande ricchezza e una risorsa da tutelare e valorizzare, fondamentale per il futuro del Paese. Questo patrimonio ha un caposaldo importante proprio nella qualità delle istituzioni scolastiche, che sono gli attori principali in quel processo di costruzione dell’identità e della formazione dei cittadini, delle comunità e dei luoghi in cui vivono”.

ANCI –  “Il patrimonio sociale, culturale e paesaggistico dei piccoli Comuni rappresenta una grande ricchezza e una risorsa da tutelare e valorizzare, fondamentale per il futuro del Paese. Questo patrimonio ha un caposaldo importante proprio nella qualità delle istituzioni scolastiche, che sono gli attori principali in quel processo di costruzione dell’identità e della formazione dei cittadini, delle comunità e dei luoghi in cui vivono”.

Così la delegata ANCI all’Istruzione e formazione Daniela Ruffino a commento delle proposte di emendamenti al disegno di legge C. 65 per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni e dei territori montani e rurali di cui è primo firmatario Ermete Realacci. “Le proposte che abbiamo presentato alla Camera – tiene a precisare la delegata – riprendono nei contenuti richieste già avanzate in passato ma che ancora non sono state approvate. Ora – prosegue la delegata all’Istruzione – ci auguriamo che vengano accolte soprattutto per dare un rilancio allo sviluppo dei piccoli centri”.

Ma quali sono nel dettaglio le proposte formulate dall’ANCI? Sul piano economico i Comuni chiedono che sia lo Stato ad assicurare con risorse proprie la dotazione organica del personale docente e Ata necessaria, ma chiedono pure l’introduzione di un numero minimo di studenti per le classi, meno di 10, e per le pluriclassi, dove il numero non dovrebbe superare i 12 alunni.

“Infine – precisa Ruffino – i Comuni chiedono al ministero dell’Istruzione un finanziamento per l’acquisto di sussidi didattici e per l’installazione di nuove tecnologie informatiche e telematiche da destinare alle scuole dei piccoli Comuni e dei territori montani e rurali per assicurare anche nelle aree del disagio abitativo – conclude la delegata ANCI – la continuità educativa e garantire un insegnamento di qualità”.

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