Pensione integrativa Espero: i neoassunti non la conoscono e non aderiscono

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Tante immissioni in ruolo negli ultimi anni non stanno corrispondendo ad altrettante adesioni al fondo complementare di pensione per la scuola, denominato Espero.

Il Consiglio di Amministrazione del Fondo ha infatti constatato che gran parte del personale della scuola recentemente assunto non ha ancora aderito al Fondo Scuola Espero.

L’obiettivo del Fondo è quello di garantire al termine dell’attività lavorativa di ciascun iscritto una pensione complementare a quella obbligatoria.

Dalla recente indagine di mercato commissionata da Espero, è emerso che il motivo della scarsa adesione è dovuto alla assenza di informazioni all’interno della scuola.

Per questo motivo si rammenta che il MIUR, in qualità di datore di lavoro, rappresenta una delle parti istitutive del Fondo.

Come è noto, infatti, Fondo Espero è il Fondo pensione rivolto ai dipendenti della scuola che vogliono costruire una pensione integrativa, attraverso versamenti personali ma, soprattutto, grazie al diretto contributo del datore di lavoro. È stato istituito grazie a un accordo stipulato il 14/03/2001 tra le Organizzazioni Sindacali del settore (FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal, GILDA-UNAMS, CIDA, ARAN) e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca.

Si ritiene indispensabile la collaborazione di tutti i dirigenti scolastici e del personale delle segreterie scolastiche affinchè venga resa nota, a tutti i dipendenti della scuola, la possibilità di accedere ai vantaggi della previdenza complementare garantiti dal fondo pensione “Espero”

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