Pensione anticipata: quanto costerà ai docenti con Ape e Ape agevolato

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Il governo ha inserito nella prossima legge di Bilancio la flessibilità in uscita grazie al prestito pensionistico.

Con l’Ape e l’Ape agevolato, sarà possibile anticipare, rispetto ai requisiti anagrafici richiesti per la pensione di vecchiaia, la pensione di 3 anni e 7 mesi ed accedere alla quiescenza a 63 anni.

Tutto questo ha un costo, visto che il prestito pensionistico verrà erogato dalle banche, cui bisognerà restituire, oltre a quanto erogato anche gli interessi. La restituzione del prestito avverrà con prelievi sulla pensione ventennali e la decurtazione sul futuro assegno pensionistico toccherà anche il 4,7% per ogni anno di anticipo.

Per le categorie disagiate che rientrano in determinati requisiti e avranno un assegno pensionistico fino a 1500 euro lordi al mese, sarà possibile fruire dell’Ape social, ovvero il prestito pensionistico gratuito a carico dello Stato, che non prevede decurtazioni dall’assegno pensionistico futuro.

Questo cosa significa tradotto per gli insegnanti?

Potranno fruire dell’Ape social solo coloro che sono affetti da disabilità, che assistono familiari conviventi disabili o che svolgono impieghi gravosi. Quello che è in discussione ancora è proprio la definizione degli impieghi gravosi, nei quali si intende far rirentrare anche gli insegnanti di asili nido e della scuola dell’infanzia. Se così fosse tali insegnanti potrebbero beneficiare dell’Ape Social, ma solo se la pensione futura resterà al di sotto dei 1500 euro lordi al mese.




Le maestre della scuola dell’infanzia che accederanno alla pensione con un assegno superiore ai 1500 euro lordi e rientrano nei parametri che permettono di accedere all’Ape agevolato dovranno pagare l’anticipo di cui hanno beneficiato soltanto per la parte che eccede la quota stabilita dal governo, ovvero per la parte eccedente i 1500 euro al mese.

Il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, cesare Damiano, ha specificato che “per un’Ape agevolata da 2.000 euro lordi mensili, si applicherà circa l’1% di penalizzazione per ogni anno di anticipo”. In questo caso si tratterebbe di una decurtazione sull’assegno pensionistico di circa 20 euro mensili l’anno, ovvero 60 euro al mese per 20 anni. Sembrerebbe poco ma si tratta in ogni caso di 15mila euro (di cui in ogni caso il lavoratore ha ampiamente beneficiato nei 3 anni e 7 mesi di anticipo pensionistico).

Per tutti gli altri docenti, che non potranno quindi fruire dell’Ape agevolato, e che dovranno scegliere l’Ape volontaria il costo sarà considerevolmente più alto. Per gli insegnanti, come per tutti gli altri lavoratori, l’anticipo volontario avrà un costo del 4,6-4,7% per ogni anno di anticipo,

in questo caso il costo per ogni anno per un insegnante di scuola secondaria è di 100 euro al mese per ogni anno di anticipo, 300 euro al mese nel caso si decidesse di anticipare di 3 anni il pensionamento. Si tratterebbe, quindi, di restituire 3500 euro l’anno per 20 anno e qui le cifre si fanno sicuramente più alte trattandosi di una somma che potrebbe variare tra i 70mila e gli 80mila euro da restituire in 20 anni.

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