Orientamento. Il liceo classico perde iscritti: – 10% in 10 anni, anche se insegna a pensare

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Negli ultimi 10 anni sono calati del 10% gli studenti iscritti al Liceo classico.

Una delle ragioni del calo, scrive in un articolo Famiglia Cristiana, è l’idea dell’inutilità degli studi umanistici e classici , in particolare del latino e del greco, dovuta alla poca spendibilità rispetto agli studi scientifici per il mondo del lavoro.

Il liceo in particolare, secondo l’autrice dell’articolo, Paola Spotorno, non deve essere visto come l’anticamera del mondo del lavoro, perché la scuola ha il compito di fornire capacità di pensare, di ragionare e riflettere, sviluppando negli studenti il senso critico.

Il latino e greco sono assolutamente vitali per la mente, la traduzione potenzia la logica e il problem solving, insegnando a scomporre un problema nei più piccoli particolari.

Infatti, chiude l’autrice, dopo un primo momento di smarrimento, gli studenti diplomati al classico riescono benissimo nelle facoltà scientifiche, perché nei cinque anni di liceo hanno imparato la necessità della fatica, l’organizzazione e la pianificazione del tempo, la precisione, l’attenzione e la capacità ad apprendere, in una parola il metodo di studio, soft-skill importante per la vita.

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