Organici. UIL Scuola Puglia, chiediamo 3.000 posti per contrastare le classi pollaio

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“Ancora una volta la politica nazionale si mostra sorda nei confronti della scuola, del futuro delle nuove generazioni, argomenti buoni solo per le campagne elettorali e per gli slogan”.

Lo dichiara Gianni Verga, Segretario generale della UIL Scuola Puglia, che spiega: “Purtroppo, alla riunione convocata dall’assessore regionale all’istruzione, Sebastiano Leo, molti dei parlamentari pugliesi, tutti invitati a partecipare, erano assenti. Come al solito, ci sono problemi più importanti della scuola di cui occuparsi, come al solito i lavoratori della scuola e gli studenti sono i figli di un Dio minore in questo Paese, nonostante da anni il sistema scolastico, specialmente al Sud e in Puglia in particolare, sopravviva esclusivamente grazie al senso del dovere e alla passione di dirigenti scolastici, docenti e personale Ata, di chi, insomma, pur lavorando in condizioni pessime, senza risorse, senza prospettive occupazionali stabili, sotto organico e in istituti fatiscenti, non si rassegna all’assenza totale di volontà politica e a un futuro di mediocrità per i propri figli e per i figli di tante famiglie pugliesi”.
“L’unica nota positiva è che oggi è stata concordata una mozione di impegno e, soprattutto, la programmazione di un’audizione alla quale parteciperanno l’assessore Leo e i sindacati di categoria regionali presso la VII Commissione del Senato. Se Maometto non va la montagna, la montagna va da Maometto. Andremo noi a Roma, magari sarà più comodo partecipare per i parlamentari locali… Al Senato – chiosa Verga – ribadiremo, senza se e senza ma, il nostro punto di vista: la Puglia è già stata la regione più penalizzata del Mezzogiorno e d’Italia. All’appello, per colmare le carenze di personale, mancano 3000 posti-docenti, che vanno colmati per riuscire quantomeno a limitare il fenomeno delle classi pollaio. Il rapporto classe/studenti, in Puglia, è ancora troppo elevato, ben al di sopra della media nazionale: non è possibile continuare a fare le nozze con i fichi secchi, la qualità dell’offerta formativa deve essere elevata per rendere la scuola pugliese nuovamente competitiva. Inoltre, i 3000 posti consentirebbero di porre rimedio alla condizione di tanti docenti costretti ad emigrare lontano da casa per ottenere una cattedra e porre fine alla piaga del precariato”.

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