Organici Puglia, Uil: fare chiarezza, mancano 3000 docenti

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comunicato Uil Puglia – “Sull’organico docenti in Puglia occorre chiarezza. Non si può navigare ancora a vista per molto tempo, a meno che non si sia già deciso di portare il sistema scolastico pugliese alla deriva. Le famiglie e gli studenti del territorio non meritano un simile trattamento”.

E’ la dichiarazione di Gianni Verga, Segretario generale della UIL Scuola Puglia, al margine della riunione tenutasi in Regione Puglia con l’assessore Leo per discutere della situazione dell’organico del personale docente del territorio regionale alla luce dell’avvenuta trasformazione dei posti da organico di fatto in organico di diritto comunicata negli scorsi giorni dal Miur e della successiva ripartizione regionale.

“Alla nostra regione – spiega Verga – è toccato un numero davvero esiguo di posti comuni, di gran lunga inferiore alla media nazionale. Il decremento di alunni in Puglia, per l’anno scolastico 2017-2018, che oscillerebbe tra le 5000 e le 10000 unità, a differenza di altre regioni come Veneto, Piemonte e Emilia Romagna, la cui popolazione scolastica sarebbe cresciuta dalle 1000 alle 6000 unità, non può costituire certo una ragione plausibile per mettere la Puglia, ancora una volta, nelle condizioni di non poter diminuire la media alunni per classe e di non poter ampliare il tempo pieno”.

Secondo le statistiche ministeriali, infatti, gli alunni pugliesi sono i più numerosi, rispetto alle regioni prese in esame, con 623.795 unità, seguiti dal Veneto con 620.000 unità, Emilia Romagna (562.721) e Piemonte (554.386). Quindi, anche adeguando questi dati con le nuove rilevazioni, ossia il decremento di alunni pugliesi e l’incremento nelle suddette regioni, la Puglia risulterebbe al secondo posto per numero di alunni, dopo il Veneto, ma all’ultimo posto per dotazione di organico aggiuntivo pari a 476 posti comuni, contro gli 875 del Veneto, i 730 dell’Emilia Romagna e i 546 del Piemonte.

“A ciò si aggiunga – prosegue Verga – che nell’anno scolastico 2017-2018 la Puglia perderà 299 posti non consolidati, a differenza delle regioni su menzionate che godranno tutte di un incremento e, a causa degli errori del famigerato algoritmo, nella nostra regione ci sono, al momento, circa 150 sentenze che stanno riportando a casa altrettanti docenti trasferiti al nord, riducendo ulteriormente gli organici di altrettante unità”.

“Insomma – chiosa il Segretario della UIL Scuola – come al solito la nostra regione rischia di essere tra le più penalizzate dello stivale. Da mesi denunciamo un deficit di docenti pari a 3000 unità, per tacere dei tagli scriteriati che hanno privato la scuola pugliese di oltre 500 unità di personale ATA. Così non possiamo andare avanti, è a rischio l’offerta formativa stessa, per tacere della lotta alla dispersione scolastica, in costante aumento, che non può essere fatta a mani nude. I sindacati erano e restano in prima linea, ma le istituzioni locali, primo fra tutti il presidente Emiliano, facciano sentire la propria voce, a cominciare da una integrazione immediata di posti comuni che diano dignità e tutela alla scuola”.

Ufficio Stampa UIL

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