Obbligo vaccini, Moige: seconda giornata di sit-in al Senato per dire no alla coercizione

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comunicato Moige – Una delegazione di genitori del MOIGE anche questa mattina in presidio oratorio al Senato per ribadire il SI alle vaccinazioni ed il NO alla coercizione vaccinale che arriva fino a strappare i figli alle mamme.

“Anche questa mattina abbiamo voluto esprimere ai Senatori che in queste ore stanno decidendo sul Decreto Lorenzin,  la ferma e decisa opposizione dei genitori alla coercizione vaccinale ed al  vergognoso ed illiberale sistema sanzionatorio che arriva a mettere a rischio la patria potestà.

La nostra richiesta è di eliminare da questo decreto, sicuramente incostituzionale, il principio dell’obbligarietà dei vaccini, sostituendolo con la raccomandabilità e con politiche che informino e coinvolgano le famiglie sulle vaccinazioni. I genitori non possono essere espropriati del diritto-dovere di decidere per la salute dei propri figli.

Inoltre, chiediamo al Ministero della salute di ripristinare il Piano nazionale vaccini, presentato pochi mesi fa, che prevedeva il coinvolgimento dei genitori ed il loro consenso informato e di ritirare il Decreto anche alla luce dei dubbi espressi dagli Uffici tecnici del Senato in merito alla sostenibilità economica e amministrativa degli adempimenti previsti a carico delle strutture sanitarie regionali e degli istituti scolastici.

Proponiamo di prendere spunto dalle esperienze delle regioni responsabili e virtuose come Veneto e Lombardia che hanno, anche con il nostro consenso, coinvolto le famiglie e realizzato con successo politiche vaccinali non coercitive”.

Per queste ragioni siamo scesi in piazza, nonostante il temporale, in rappresentanza delle decine di migliaia di genitori che, in molte parti d’Italia, hanno espresso il loro disagio di fronte a questo provvedimento con migliaia di petizioni, email, telefonate e commenti in rete.

Denunciamo al Comitato di Vigilanza RAI, altresì il silenzio censorio dei TG RAI, che come servizio pubblico pagato dai genitori, non hanno dato spazio alla protesta, censurando la voce libera e democratica dei genitori che si oppongono ad un decreto vergognoso ed incostituzionale che arriva a strappare i figli alle mamme.

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