Obbligo vaccini: ASL non potranno comunicare a scuole chi è vaccinato e chi no. Il parere del Garante della Privacy da scaricare

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Le varie Regioni italiane, in relazione all’obbligo vaccinale introdotto dalle legge n. 119/2017, stanno adottando delle procedure semplificate, al fine di agevolare i compiti delle scuole e limitare i disagi per le famiglie.

Alcune delle procedure poste in essere dalle Regioni prevedono, anticipando in parte quanto previsto dalla legge a partire dal 2019/20, che le scuole inviino gli elenchi degli iscritti alle ASL, che controllano la situazione vaccinale dei bambini/alunni per poi restituire gli elenchi alle scuole medesime con l’indicazione degli alunni non in regola.

Una delle Regioni, che ha adottato tale procedura(eccetto quella relativa alla restituzione alle scuole degli elenchi), ossia la Toscana, ha chiesto il parere del Garante della Privacy in merito alla regolarità o meno dei suddetti flussi di dati, ossia l’invio degli elenchi degli iscritti alle ASL.

Il Garante, con apposito provvedimento del 01/09/2017, ha affermato che le scuole possono inviare gli elenchi alle ASL e che il parere è valido anche per le altre regioni che intendessero applicare tale procedura.

Il Garante, nel parere del 1° settembre, non affronta il problema dei flussi di dati dalle ASL alle scuole con l’indicazione dei bambini non vaccinati, argomento questo su cui si è soffermato poi lo stesso presidente Antonello Soro.

Questo quanto scritto sul sito del Garante: “Nella giornata di ieri, sono giunte richieste da parte di alcune regioni che vorrebbero poter comunicare direttamente alle scuole, anche tramite le aziende sanitarie, i dati sulle vaccinazioni effettuate dagli alunni.

Al riguardo, si ricorda che se il trattamento di dati sensibili non è espressamente previsto da una disposizione di legge i soggetti pubblici possono richiedere al Garante di esprimersi in tal senso solo dopo aver adottato una norma regolamentare – con parere conforme dell’Autorità – che specifichi i tipi di dati e di operazioni identificati e resi pubblici a cura dei soggetti che ne effettuano il trattamento, in relazione alle specifiche finalità perseguite nei singoli casi e nel rispetto dei principi indicati del Codice della privacy.

“Sin dall’inizio della vicenda il Garante della privacy ha offerto la massima collaborazione ai Ministeri competenti e a tutte le altre amministrazione coinvolte.” – afferma il Presidente Antonello Soro – “Per aiutare ulteriormente famiglie, scuole e regioni, abbiamo ritenuto ora necessario intervenire, nei limiti che ci sono consentiti dalla legge, per semplificare la vita alle famiglie e consentire un più celere flusso di dati. Ci auguriamo che questo provvedimento ristabilisca chiarezza e limiti i possibili rischi legati a uno scambio dati effettuato in assenza di una regolamentazione omogenea su tutto il territorio. Con il nostro provvedimento è ora consentita la trasmissione dei registri degli iscritti dalle scuole alle Asl. Al momento, invece, manca un’adeguata base regolamentare che consenta il flusso inverso, ovvero la trasmissione di dati sensibili dalle Asl alle scuole. Resta naturalmente ferma la nostra disponibilità a esaminare ogni soluzione normativa che possa eventualmente introdurre ulteriori semplificazioni”.

Alla luce delle dichiarazioni di Soro, dunque, le ASL non potranno restituire alle scuole gli elenchi con l’indicazione della situazione vaccinale degli iscritti.

Il Garante, infine, non può nemmeno esprimersi al riguardo, come sopra riportato, se prima non viene adottata una norma regolamentare.

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