Il vero motivo del concorso: abbassare l’età media del personale docente. Lettera

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SVECCHIAMENTO”: UN (NON POCO CELATO) DIKTAT DI GOVERNO?

"Abbiamo un'età media dei candidati che è di 39 anni e questo sembra un risultato importante. Ricordo che l'età media degli insegnati italiani ad oggi sfiora i 50. L'età fa la differenza e così si prospetta una generazione nuova di insegnanti, una generazione che entra con una selezione nazionale".

Lo ha dichiarato, ieri (30/04/2102) a Trieste, in un convegno sulla legge 107: pensate un po’ chi?

SVECCHIAMENTO”: UN (NON POCO CELATO) DIKTAT DI GOVERNO?

"Abbiamo un'età media dei candidati che è di 39 anni e questo sembra un risultato importante. Ricordo che l'età media degli insegnati italiani ad oggi sfiora i 50. L'età fa la differenza e così si prospetta una generazione nuova di insegnanti, una generazione che entra con una selezione nazionale".

Lo ha dichiarato, ieri (30/04/2102) a Trieste, in un convegno sulla legge 107: pensate un po’ chi?

Purtroppo per noi, certe persone trasudano talmente presunzione e arroganza (per inciso, il caro Ministro del Miur non è gradito a quasi il 90% degli italiani!), sono talmente sicure nella loro tracotanza da non rendersi conto che le loro parole tradiscono le loro intenzioni: come fa, infatti, il Ministro a sapere che “si prospetta una generazione nuova di insegnanti, una generazione che entra con una selezione nazionale”, da dove gli viene tutta questa sicurezza? Dai numeri (ricordiamo che il 63% dei partecipanti è sotto i 40 anni, mentre il restante 37% sopra)?

È vero che i partecipanti sopra i quarant’anni sono in percentuale il 37%, ma numericamente sono intorno alle 60.000 unità, quindi teoricamente i 63.000 e rotti posti potrebbero essere nella stragrande maggioranza occupati da quest’ultimi: allora, su cosa si basa lo sconveniente trionfalismo dello “svecchiamento”?

Ecco svelato il vero motivo dell’attuale concorso:

FAR PASSARE I PIÙ GIOVANI: ABBASSARE L’ETÀ ANAGRAFICA MEDIA DEL PERSONALE DOCENTE CHE, PER LORO, IDOLATRI DEL DIO-IMMAGINE, È UNA VERGOGNA DA CANCELLARE AGLI OCCHI DELL’EUROPA E DEL MONDO.

Se prima c’era ancora qualche residuo di dubbio, ormai è stato miseramente fugato via dalle su citate trionfanti dichiarazioni del Ministro del Miur:

QUESTO GOVERNO DI NON ELETTI CI HA FATTO SCENDERE IN UNA ARENA PER SCANNARCI L’UN L’ALTRO CON L’INTENZIONE (NON POI COSÌ NASCOSTA) DI FAR VINCERE I PIÙ GIOVANI.

Vista così la storia, il banale errore delle liste stilate in ordine anagrafico non è stato altro che un vero e proprio “lapsus freudiano”: gli uffici del MIUR saranno stati “bombardati” così tanto da questa idea dell’età da sbagliare inconsciamente aggettivo: hanno comunicato ANAGRAFICO al posto di alfabetico!).

Secondo un mio amico, l’intento dei non eletti è proprio questo:

Dato che è palese che con questo concorso a loro non interessa valutarci seriamente (altrimenti non sarebbe stato congegnato come è stato congegnato), chi ci dice a questo punto che a loro non interessi esclusivamente segnare (grosso modo) uno SPARTIACQUE FRA GIOVANI E MENO GIOVANI, cioè far stilare una LISTA UFFICIALE DOVE (sempre grossomodo) I GIOVANI SI RITROVERANNO DAVANTI AI MENO GIOVANI?”.

È inutile girarci intorno, dice sempre l’amico: “Gente come questa se ne frega grandissimamente della scuola pubblica (tanto, i loro figli, li mandano in prestigiose e costose scuole private italiane e/o estere)”.

E non posso non dargli ragione, non per niente negli ultimi anni le AZIONI nei riguardi della scuola pubblica si possono riassumere nei seguenti 4 punti programmatici:

  1. RISPARMIO

Tagli su tagli hanno quasi disintegrato il tessuto umano e materiale della scuola pubblica italiana: mentre in questi terribili anni di crisi nel resto dell’Europa occidentale, soprattutto in Germania, si è investito nella scuola, in Italia si è fatto il contrario (8 miliardi l’anno permanenti di tagli, vedi riforma Gelmini).

Questo governo, invece, si vanta di essere ritornato ad investire nella scuola, ma non dice che è stato costretto a farlo dall’Unione Europea: chiunque fosse stato al potere avrebbe dovuto fare la stessa cosa, altrimenti c’era da pagare per la mancata stabilizzazione ben 2 miliardi di € di multa (e, guarda caso, secondo la Flc-Cgil, i miliardi investiti da questo governo sono poco più di 2).

Costretto ad investire, non l’ha fatto in modo pulito, ma con uno scopo oscuro, viscido e pericolosissimo: in pratica, porgendoci un frutto davvero avvelenato (vedi punto 2).

  1. SERVILISMO

Possiamo dire tutto il male che vogliamo sulla scuola, ma non che non sia stata finora “libera di spirito”, cioè che non abbia educato alla criticità e alla libertà di pensiero. Ora, secondo voi, una scuola pubblica così (un po’ sgangherata, ma libera), può andare bene ai potentati?

È chiaro come il sole che è una pungente spina nel fianco, un bruciante fumo negli occhi per il potere economico-finanziario che sta dietro all’attuale governo. Così, con la scusa dell’investimento (che sono stati costretti a fare) e dell’ammodernamento (che ovviamente è necessario) stanno tentando di attuare il progetto che da anni hanno in mente: quello sottomettere la scuola ai loro dettami (e qui arriviamo al terzo punto).

  1. IMMAGINE

Tale punto è stato ampiamente trattato nella parte iniziale della lettera. A ruota, strettamente legato a questo, segue il quarto.

  1. MARKETING

Lo sanno tutti, anche le pietre, che i giovani sono degli ottimi consumatori e che il sistema economico è da anni che accarezza l’idea di allungare i suoi tentacoli su uno dei luoghi per eccellenza frequentato da essi. Finora l’assalto è stato respinto, e la scuola salvaguardata: oggi il muro di difesa sta fortemente vacillando. Inoltre, i giovani sono un’ottima forza lavoro e, con la scusa del tirocinio, le imprese avranno forze “fresche” ed “elastiche” semplicemente… “a gratis”.

Con questa riforma la scuola, con buona pace di tutti noi, si avvia inesorabilmente verso il FAMIGERATO MODELLO AZIENDALE, dove vigerà l’imperativo dell’attuale capitalismo selvaggio: una SFRENATA COMPETIZIONE. Tutti competeranno con tutti, come bestie: alla faccia dell’uguaglianza, della libertà e… dell’umanità.

Tireremo su degli allievi “imbottiti” di competenze, abilità e conoscenze, ma… UMANAMENTE VUOTI: DEI BELLI ED EFFICIENTI “ROBOT”.

In conclusione, secondo tale modello, la scuola pubblica italiana sarà:

APPARENTEMENTE BELLA E PRODUTTIVA, MA PIETOSAMENTE ASFITTICA E SOTTOMESSA, cioè UN SEPOLCRO IMBIANCATO!

Grazie per la cortese attenzione.

Francesco Talia

 

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