UGL. Valutazione docenti e dispersione: due temi su cui riflettere

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“E’ apprezzabile che il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, rilevi la necessità di riformare il sistema scolastico insieme a quello universitario, come da sempre sostenuto dall’Ugl Scuola, ma la valutazione del merito dei docenti solleva problematiche che dovrebbero essere affrontate con maggior attenzione rispetto a quanto fatto anche nel piano varato dal governo Renzi”.

“E’ apprezzabile che il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, rilevi la necessità di riformare il sistema scolastico insieme a quello universitario, come da sempre sostenuto dall’Ugl Scuola, ma la valutazione del merito dei docenti solleva problematiche che dovrebbero essere affrontate con maggior attenzione rispetto a quanto fatto anche nel piano varato dal governo Renzi”.

Così il segretario nazionale dell’Ugl Scuola, Giuseppe Mascolo, ha commentato le dichiarazioni rilasciate dal numero uno della Banca d’Italia nel corso di un convegno all’Università Cattolica di Roma, a margine di un incontro con quadri e dirigenti dell’Ugl Scuola di Latina.

Per il sindacalista “si continuano infatti a sostenere ipotesi di retribuzioni e carriera legate al merito, senza aver ben chiaro chi dovrà valutare e in che modo, oltre a chi spetterà il gravoso compito di ‘controllare il controllore’. E’ necessario invece che la valutazione del merito parta dal vertice del sistema e non dalla base, perchè se così non fosse, si rischia, ancora una volta, che a pagare siano sempre i più deboli, quindi i lavoratori, senza intaccare ‘i poteri forti’ che, come ben noto, troppo spesso sono distanti da un sistema meritocratico”.

Mascolo ha commentato poi i dati Eurispes sulla dispersione scolastica, Mascolo aggiunge che “è evidente come gli sforzi fatti per arginare questo drammatico fenomeno siano ancora insufficienti. Occorre che la riforma del sistema scolastico – conclude – tenga conto dell’evoluzione e delle richieste occupazionali, poichè mondo dell’istruzione e mondo del lavoro non possono restare disgiunti ma necessitano di soluzioni condivise e convergenti”.

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