Tribunale Genova: servizio militare è svolto nell’interesse della collettività e il MIUR non può negare l’attribuzione di punteggio nelle GaE

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Con due sentenze di identico tenore, l'ANIEF ottiene ragione anche presso il Giudice del Lavoro di Genova con il riconoscimento di tutto il punteggio spettante in favore di due nostri iscritti che avevano prestato il servizio militare di leva non in costanza di rapporto di lavoro con il MIUR.

Con due sentenze di identico tenore, l'ANIEF ottiene ragione anche presso il Giudice del Lavoro di Genova con il riconoscimento di tutto il punteggio spettante in favore di due nostri iscritti che avevano prestato il servizio militare di leva non in costanza di rapporto di lavoro con il MIUR.

Gli avvocati Alberto Agusto, Corrado Resta e Cristina Loiaconi, alla cui esperienza l'ANIEF affida sempre con fiducia i proprio iscritti sul territorio, incassano altre due soddisfacenti vittorie per il nostro sindacato e la conferma che il punteggio nelle graduatorie è dovuto in ossequio a norme di rango costituzionale.

Nelle due sentenze, infatti, si rileva sin da subito che il decreto ministeriale di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento risulta, come correttamente evidenziato in udienza dai legali ANIEF, “in contrasto con la norma di rango primario rappresentata dall’art 485 comma 7 del Dlvo 297/94, in base alla quale “il periodo di servizio militare di leva o per richiamo e il servizio civile sostitutivo di quello di leva è valido a tutti gli effetti”. Nella sua formulazione letterale la disposizione non prevede alcuna limitazione circa il momento in cui il servizio militare (o assimilato) è prestato, assumendo lo svolgimento di detto servizio un valore positivo in sé, essendo svolto nell’interesse della collettività nazionale a fronte di un’inevitabile compressione della libertà dell’individuo per un periodo significativo della sua vita”.

In pieno accordo con quanto sostenuto dall'ANIEF, dunque, la sentenza evidenzia che la ratio della normativa primaria “è evidentemente quella di impedire che lo svolgimento del servizio militare (o civile) sia di ostacolo all’incarico di docenza, impedendolo o comunque ritardandolo” e ribadisce l'importanza di tale disposizione che risulta “attuativa del precetto Costituzionale di cui all’art 52 in base al quale, l’adempimento del servizio militare <<…non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino né l’esercizio di diritti politici>>”. Il docente, infatti, “era tenuto allo svolgimento del servizio militare (o di altro servizio equipollente) e ciò ha ovviamente determinato una disparità di trattamento rispetto a coloro i quali per ragioni di sesso, salute o altro non erano tenuti al medesimo adempimento e hanno così potuto dedicarsi immediatamente alla ricerca di un’occupazione al termine del percorso di studi”.

Il riconoscimento di un punteggio in graduatoria derivante dallo svolgimento del servizio militare risulta, dunque, dovuto e il MIUR viene condannato all'attribuzione del giusto punteggio in favore degli iscritti ANIEF e al pagamento di complessivi € 2.400 oltre spese generali, IVA e CPA. Anche questa volta l'azione giudiziaria patrocinata dal nostro sindacato ha dato i risultati attesi, confermando che il Ministero dell'Istruzione persevera nell'illegittima negazione di un diritto che deriva da precetti costituzionali.

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